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Il futuro delle sonde marziane – Logbooks of a Martian, il blog di Charles FRANKEL, geologo

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La NASA ha rinnovato il suo interesse per l'esplorazione diligente del pianeta Marte utilizzando sonde automatiche. Con due robot automobilistici ancora in attività – Curiosity, atterrato nel cratere Gale nel 2012 e Perseverance, atterrato nel cratere Jezero nel 2021 – l’agenzia americana non aveva piani precisi a lungo termine. Esisteva infatti il ​​progetto Mars Sample Return (MSR), un “serpente marino” promesso da tempo, che avrebbe fatto atterrare una piattaforma vicino a Perseverance e un piccolo cellulare per raccogliere i tubi dei campioni e immagazzinarli a bordo di un piccolo razzo li catapultò nell'orbita marziana. Lì sarebbero stati prelevati da un'altra nave automatica diretta sulla Terra per trasportarli nel deserto americano. Ma il budget di circa dieci miliardi di dollari è diventato inaccettabile e la NASA sta cercando una soluzione meno costosa, rischiando di abbandonare il progetto.

La NASA propone una strategia di sonde poco costose, ad esempio più robuste per ridurre i costi di atterraggio morbido (NASA/JPL-Caltech)

Lo precede, se non addirittura lo sostituisce, una nuova visione a lungo termine dell’esplorazione robotica di Marte: il ritorno a sonde piccole ed economiche – tra i 100 e i 300 milioni di dollari – che svolgono missioni semplici e mirate. Le tre aree di ricerca sarebbero la vita su Marte, la geologia ovvero lo studio climatico e atmosferico del pianeta rosso, e la preparazione di future missioni pilotate, sottolineando ad esempio lo sfruttamento del suolo, dei gas, dei liquidi e dei solidi.

In sintesi, i ricercatori vorranno identificare domande precise con strumenti semplici, l'idea principale ora è quella di sfruttare, grazie al minor costo di queste piccole sonde, di tutte le finestre di cottura, cioè di entrambi gli anni. La NASA attende solo proposte, aperte anche ai propri partner internazionali.

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