Eliminato? Sì, ma
Penso di aver giocato una cinquantina di Coppe di Francia, prima da giocatore poi da allenatore. Ogni settimana della Coupe de France produce per me un'emozione particolare. In questa occasione rivivo circostanze che ho conosciuto, soprattutto come allenatore.
C'è un solo vincitore all'anno in questo evento. Avendo vinto quattro volte, sono stato eliminato circa 45 volte, inclusa una in finale. 46 a 4 è un punteggio di rugby. In alcune stagioni difficili ero nello stesso stato d'animo di quest'anno: giocavamo per restare nella nostra divisione e anche in Ligue 1.
Rendendo più pesante il calendario del campionato, la Coppa rappresenta quindi un pericolo.
Certi anni di euforia (1979-80) il 3° posto all'ultima giornata di campionato, la salita alla finale di Coppa non nuoce ma toglie la possibilità di una rimonta immediata, che ritenevo prematura. Fallendo nei quarti di finale l'anno successivo, siamo passati alla L1 (1980).
Domenica la nostra squadra attuale, già affetta da numerosi infortuni e squalifiche, ha sofferto e perso (0-1 contro Dunkerque). Non appesantiremo i sostituti disabili con la loro costante assenza dalle partite.
Il campionato della squadra B si svolgerà sabato, quindi prima o durante la squadra A. I sostituti della squadra A non possono giocare. Questa avventura è comune e dimentichiamo la loro mancanza di concorrenza giudicandoli troppo severamente.
Inoltre è difficile motivare chi gioca la partita e capire che una vittoria e una qualificazione potrebbero penalizzare il campionato con ulteriori partite.
Questa situazione è uno dei tanti ricordi difficili da evocare dopo una lunga carriera di cui vorremmo ricordare solo i giorni felici, i giorni delle vittorie. Ce ne saranno alcuni.
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