Mentre si attende ancora la composizione del governo di François Bayrou, lunedì 23 dicembre sembrano essere stati promessi incarichi ministeriali a diversi favoriti. È il caso in particolare di Élisabeth Borne, il cui nome ricorre con insistenza in Educazione Nazionale, Gérald Darmanin, Saverio Bertrand o anche il mantenimento di Bruno Retailleau, Catherine Vautrin, Sébastien Lecornu e Rachida Dati.
In questo contesto, la deputata della France insoumise (LFI), Aurélie Trouvé, si rammarica su RTL che “avremo un governo composto solo da macronisti“. “Prendiamo gli stessi e ricominciamo la stessa politica“, giudicò.
“Erano tutti ministri sotto il presidente Macron. Pensi che romperemo con la politica macronista con questi ministri? chi sono i responsabili della crisi e a chi chiederemo di risolverla?”, si chiede Aurélie Trouvé. Mentre l'ex sindaco di Digione ed ex membro del Partito socialista (PS), François Rebsamen, dovrebbe entrare nel governo, la LFI Il deputato ritiene di non rappresentare la sinistra: “nel 2022 ha già sostenuto Emmanuel Macron. E ancora peggio, la legge Rebsamen ha ulteriormente distrutto i poteri dei dipendenti nelle aziende“.
Mentre il PS, come gli Ecologisti e il Partito Comunista (PCF), hanno partecipato ai negoziati guidati da François Bayrou e la LFI vi ha rinunciato, Aurélie Trouvé crede finalmente che “i socialisti si rendono conto che non aveva senso scendere a compromessi“.
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