IL FATTO DI IERI – 40 anni fa, Le Figaro ha ripensato all'arresto dei tre giovani criminali la cui storia ispirerà il libro e il film L'esca.
“Gli assassini dell'avvocato Gérard Le Laidier e dello stilista Laurent Zarade, assassinati nei loro appartamenti nel diciassettesimo arrondissement di Parigi, sono stati arrestati giovedì sera dalla brigata criminale”riferisce Le Figaro nella sua edizione di sabato 22 dicembre 1984. È la fine di un mistero e l'inizio della copertura mediatica di una vicenda oscura immortalata qualche anno dopo nel libro L'esca di Morgan Sportès adattato per il cinema da Bertrand Tavernier, con Marie Gillain nel ruolo della protagonista.
Un «trio infernal»
La notizia riunisce infatti tutti gli elementi che colpiscono la fantasia. I due crimini efferati sono opera di a «trio infernale» : Laurent Hattab, 19 anni, figlio viziato di un commerciante di magliette, Jean-Rémi Sarraud, 21 anni, ex apprendista pasticciere e soprattutto Valérie Subra, 18 anni e mezzo, commessa in una boutique di Le Sentier, la cui bel viso apparirà sulla prima pagina dei giornali. Sono stati arrestati mentre pianificavano ulteriori omicidi.
Le loro due vittime, legate, erano state torturate, picchiate violentemente e accoltellate prima di essere uccise, l'una il 7 dicembre, l'altra il 16. E questo per una miseria: un fascio di banconote, accendini Cartier, penne Dupont, un orologio o un anello.
Vittime martirizzate
Perché una tale esplosione di violenza tra tre giovani che sognavano la bella vita in America? Valérie, una bella ragazza appena maggiorenne, fece da esca, flirtando con signori dalle tasche profonde nei bar della capitale e incoraggiandoli a invitarla a casa loro. I suoi due complici sono allora intervenuti mentre lei si rifugiava davanti ad un film in un'altra stanza, incapace di ignorare il rumore dei colpi e dei gemiti delle vittime martirizzate. Laurent Hattab, il figlio del papà giocatore d'azzardo che guidava un'Alfa Romeo, era il leader, Jean-Rémi Sarraud, un ragazzino modesto, il carnefice delle sporche azioni.
Una miscela dissonante di ingegno e crudeltà che il processo del 1988 tenterà di svelare rifiutando di distinguere il ruolo di ciascuno dei tre “diabolico”.
“Associati nell’orrore, devono essere associati nella punizione”tuonerà anche l'avvocato generale. Complici o assassini, tutti e tre saranno condannati all'ergastolo con una pena di sicurezza di diciotto anni per i due giovani e sedici anni per Valérie Subra.
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