La vicenda Blake Lively et Giustino Baldoni continua a fare notizia. A poche ore dalla denuncia dell'attrice per molestie sessuali e tentativi di ledere la sua reputazione, l'agenzia Baldoni,
L'impresa di William Morris (WME), ha deciso di tagliare i rapporti con lui. Se ancora non è stata data la motivazione ufficiale, difficile non collegare questa rottura alle accuse della sua co-protagonistaFinisce con noi.
Blake Lively risponde
Le riprese diFinisce con noi sembra essere stato tutt'altro che pacifico, secondo la denuncia di Blake Lively. Comportamenti inappropriati, che vanno dal pubblicare una foto di nudo alla discussione
dipendenze personali e sfruttamento sessualesecondo quanto riferito, ha costretto una sospensione temporanea della produzione per una riunione di crisi. L'attrice afferma che questi incidenti hanno reso l'atmosfera lavorativa completamente tossica.
Nonostante le misure adottate dagli studi, le tensioni non si sono fermate. Secondo quanto riferito, i disaccordi sulla strategia di marketing del film hanno continuato ad alimentare gli attriti tra i due Blake Lively e Justin Baldoniaggravando ulteriormente una situazione già caotica.
Giustino Bardoni in subbuglio
La guerra tra Blake Lively e Justin Baldoni sembra tutt'altro che finita. L'attrice accusa l'attore di aver orchestrato, con l'aiuto di due esperti di gestione delle crisi, una campagna per distruggere la sua immagine pubblica. Discute anche dei messaggi ottenuti tramite un mandato di comparizione civile che dimostrerebbero sforzi calcolati per offuscare la sua reputazione.
Da parte sua, l'avvocato di Baldoni, Bryan Freedmannnon esita a qualificare tali accuse come “faustero, scandaloso e volutamente offensivoSecondo lui, questa denuncia mirerebbe solo a migliorare l'immagine di Blake Lively, anche a costo di sacrificare la propria. I due ex complici sullo schermo sembrano ora essere in una situazione di stallo il cui esito sembra incerto.
Blake Lively mette il dito su un problema ricorrente
La rottura tra WME e Justin Baldoni potrebbe rappresentare un grosso ostacolo per l'attore, il cui futuro professionale sembra essere appeso a un filo. Questa decisione, lungi dall'essere banale, potrebbe anche essere un modo per l'agenzia di tutelarsi da una controversia che rischia di inquinare le sue produzioni.
Soprattutto perché rappresenta anche WME La fidanzata di Ryan Reynoldssuggerendo che l'agenzia potrebbe effettivamente sostenere la sua azione legale dietro le quinte. Questa vicenda rimette sul tavolo ancora una volta questioni cruciali riguardanti la sicurezza e il rispetto nel settore cinematografico. Se
il movimento #MeToo ha rotto molti silenzi, ma dimostra anche che comportamenti discutibili non sono pronti a scomparire.