: il Saint-Pryvé deve accontentarsi del pareggio contro lo Châteaubriant

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“Non rispettavamo il e non rispettavamo i giocatori giocando su un campo del genere”. Daouda Leye ha riassunto in una frase la parodia del calcio vissuta a Saint-Pryvé, sabato 21 dicembre. E nessuno può incolpare l'allenatore dello Châteaubriant dopo questo triste 0-0 su un campo ingiocabile allo stadio Grand-Clos.

“È stato molto complicato”, ha ammesso anche Mathieu Pousse, il tecnico della Pryvatain. “Si dice spesso che queste condizioni favoriscono le squadre che difendono. Questo è vero. Nonostante tutto, abbiamo le occasioni per segnare”. Soprattutto in avvio di gara dove i Pryvatains, fiduciosi dopo la vittoria (3-0) nel derby contro il Blois, si sono mostrati dominanti.

Il primo per Jedd

L'esito di questa partita chiusa per forza di cose avrebbe potuto essere ben diverso se Jedd non avesse perso il duello contro Gardies (5°) dopo uno dei rari movimenti collettivi della partita. O se il potente tiro di Degert non fosse finito di poco sopra la traversa (21esimo).

Ma poi, nonostante le rapide uscite per infortunio di Kashale (7°) e Leye (17°), il suo capocannoniere, Châteaubriant ha gradualmente allentato la presa. In buona posizione, Ly si è scontrato con Hunou (24°) e Diop, solo su calcio d'angolo, ha schiacciato troppo il suo tiro (34°).

Un'ultima mezz'ora privata

Châteaubriant ha mantenuto lo stesso ritmo alla ripartenza e Bah si è messo in luce tre volte senza però mettere in pericolo Hunou (52°, 57°, 59°). “Abbiamo avuto il merito di rimanere solidi nei contropiedi avversari”, ha osservato Mathieu Pousse. “Ma avremmo dovuto essere più efficaci sui calci piazzati, spesso queste partite finiscono così”.

Dietro, anche se l'ultima mezz'ora è stata difficile, il portiere ospite ha chiuso la gara in modo tranquillo. Infatti Siber non ha mirato (63), Mendes è stato bloccato (65) e Delgado è stato troppo corto su cross di Gope Fenepej (73).

L'11 gennaio a Saint-Malo per un duello al vertice

Trascorreremo l'ultimo quarto d'ora dove, tra zolle di terra e cotolette, il minimo controllo e il più semplice passaggio diventavano un esercizio ad alto rischio. “Bisogna sapersi accontentare di un punto”, Mathieu Pousse era comunque soddisfatto. Questo ora fa venticinque sul bancone dei Pryvatain, a metà del gioco. O quasi perché c'è ancora una partita della prima fase da giocare. E che partita! Sarà l'11 gennaio a Saint-Malo, la capolista, per un duello al vertice.

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