Un morto e diversi feriti in un incendio nella raffineria di Shoushtar in Iran – Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana

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Un devastante incendio è scoppiato martedì 15 ottobre presso la raffineria Pars Petro situata nel parco industriale n. 1 di Shoushtar, provocando un morto e sei feriti. L’incendio mortale, che ha distrutto diversi serbatoi di benzina, è ancora un altro esempio della cronica negligenza e del disprezzo del regime iraniano per la sicurezza pubblica.

Secondo i resoconti locali, l’incendio è stato provocato dalla collisione di un’autocisterna con uno dei serbatoi di benzina della raffineria. Nonostante i tentativi di minimizzare il disastro, le testimonianze oculari e i media statali hanno confermato che l’incendio si è diffuso rapidamente, travolgendo le squadre dei vigili del fuoco locali che hanno lottato per contenere l’incendio. Come ha ammesso il capo dei vigili del fuoco di Shoushtar, Mohsen Seyed Mousavi: “ Nove serbatoi di stoccaggio hanno preso fuoco, ma sono ancora in corso i tentativi per spegnere le fiamme rimanenti “, riconoscendo che cinque carri armati furono spenti con successo solo dopo diverse ore di intenso sforzo.

Questo evento catastrofico ha rivelato ancora un altro esempio di grave cattiva gestione e violazioni della sicurezza nei settori industriali iraniani. Anche se funzionari governativi come Ali Abdollahi, direttore della gestione della crisi nella provincia del Khuzestan, hanno frettolosamente attribuito l’incidente a ” mancata osservanza delle procedure di sicurezza durante il rifornimento “, la verità più profonda della negligenza e della mancanza sistemica di un’adeguata supervisione industriale rimane chiara.

In un comunicato stampa, il governatore di Shushtar Seyed Mousavi ha confermato che un lavoratore ha perso la vita e diversi altri sono rimasti gravemente feriti a causa dell’incendio, quattro dei quali sono stati ricoverati all’ospedale Khatam -al-Anbia a Shushtar, mentre altri due hanno riportato gravi ustioni. trasferito al centro ustionati dell’Ayatollah Taleghani ad Ahvaz per cure. Eppure gli sforzi di Mousavi per assicurare all’opinione pubblica che” la maggior parte dell’incendio è stata tenuta sotto controllo » non riescono ad affrontare la questione più ampia del perché i protocolli di sicurezza siano stati così palesemente ignorati.

L’incidente evidenzia anche la manipolazione della percezione pubblica da parte del regime iraniano, esagerando i suoi sforzi di risposta e minimizzando la portata del suo fallimento. Mentre i media controllati dal regime come More News si concentrano sulla “risposta rapida” delle squadre di emergenza e sugli sforzi per “proteggere” la raffineria da ulteriori distruzioni, la vera domanda rimane: perché tali incidenti continuano a verificarsi, mettendo così in pericolo la vita delle persone? lavoratori? in pericolo?

Questa tragedia è un altro simbolo delle priorità fuori luogo del regime dei mullah. Invece di garantire la sicurezza e il benessere dei suoi cittadini e dei lavoratori, continua a concentrare le proprie risorse su progetti militari e sulla repressione interna, lasciando progetti infrastrutturali vitali come le raffinerie vulnerabili al fallimento catastrofico.

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