La vicenda ha riacceso le tensioni diplomatiche tra Parigi e Algeri. Il giudice delle libertà e della detenzione del tribunale giudiziario di Meaux, che gestisce le udienze presso il centro di detenzione di Mesnil-Amelot (Seine-et-Marne), ha respinto il ricorso dell’influencer algerino Boualem Naman, detto “Doualemn”, che resta quindi in detenzione, ha annunciato domenica 12 gennaio il pubblico ministero Jean-Baptiste Bladier. Precisa che tale collocamento amministrativo è stato prorogato per un periodo di ventisei giorni.
Gli avvocati dell’influencer hanno detto all’Agence France-Presse (AFP) che faranno ricorso contro questa decisione alla Corte d’appello di Parigi. Jean-Baptiste Mousset e Marie David-Bellouard deplorano una decisione che ritengono avvenuta “reso in una situazione politica e diplomatica tesa e di cui il nostro cliente sta pagando il prezzo”. “La determinazione particolarmente feroce mostrata dal ministro degli Interni nei confronti di Boualem si inserisce in un contesto di ultra-repressione degli stranieri”hanno detto i legali dell’influencer in un comunicato stampa.
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L’influencer 59enne è stato arrestato a Montpellier, dopo un video postato su TikTok in cui l’addetto alle pulizie in un palazzetto dello sport incitava alla violenza. Il video è stato oggetto di un rapporto sabato scorso da parte del sindaco di Montpellier, Michaël Delafosse, e del prefetto dell’Hérault, François-Xavier Lauch. All’AFP, la procura di Montpellier ha spiegato che questo video in arabo era necessario ” uccisione “ et “per farti soffrire” un uomo presentato anche come manifestante contrario al governo di Algeri.
Collocato martedì nel centro di detenzione amministrativa di Nîmes, “Doualemn” è stato poi espulso giovedì pomeriggio in Algeria, da dove è stato rimpatriato la sera stessa in Francia, dove l’Algeria aveva “inammissibile”secondo il Ministero dell’Interno. In risposta, lo ha detto venerdì il ministro degli Interni francese, Bruno Retailleau “L’Algeria sta cercando[ait] umiliare la Francia».
Accuse respinte sabato dall’Algeria, il cui ministero degli Esteri lo ha affermato “L’estrema destra vendicativa e piena di odio così come i suoi araldi certificati all’interno del governo francese stanno attualmente conducendo una campagna di disinformazione, persino mistificazione, contro l’Algeria”.
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