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Gli insegnanti annullano una conferenza di Michel Onfray in una scuola alberghiera di Caen

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Michel Onfray ha censurato la sua stessa terra. Un liceo di Caen abbandonò l’organizzazione di una conferenza che il filosofo avrebbe tenuto volontariamente, di fronte alle proteste interne all’establishment. “Stiamo incontrando una forte opposizione da parte di un piccolo collettivo di insegnanti delle scuole superiori, innescata dall’arrivo (di Michel Onfray). Non ci aspettavamo reazioni del genere e siamo costretti ad annullare l’incontro di venerdì prossimo.”si rammaricano due insegnanti della scuola alberghiera e di ristorazione François Rabelais, in un’e-mail alla quale il JDD ha avuto accesso il 12 gennaio.

I due esponenti dell’establishment deplorano la mobilitazione di alcuni loro colleghi contro l’organizzazione di questo convegno e si scusano con il saggista e fondatore dell’Università Popolare di Caen.

Il resto dopo questo annuncio

La denuncia degli ostacoli alla libertà di espressione costituisce, appunto, uno dei temi privilegiati da Michel Onfray. Lo scorso settembre, in particolare, il filosofo metteva in luce sulle pagine di JDNews l’uniformità quasi ideologica dei media in Francia, sottolineando la “la falsa libertà della stampa sovvenzionata, che indottrina con i soldi del contribuente che il più delle volte viene insultato quando vota male”. Sul set di CNews, lo stesso mese, Michel Onfray ha criticato il “fascista di sinistra” moltiplicare gli anatemi contro i media e le personalità percepite come di destra.

Il resto dopo questo annuncio

È stato lo stesso filosofo a subire, prima dell’episodio del liceo dell’Hotel di Caen, gli attacchi alla diversità di opinioni: tra gli altri esempi, attivisti di estrema sinistra hanno interrotto una conferenza di Michel Onfray lo scorso maggio nell’ambito della Primavera della Libertà di Espressione a Perpignan, al grido di: “Rachos nelle segrete! ». Qualche anno prima – nel 2018 – e su un’altra scala, il filosofo aveva accusato il servizio pubblico audiovisivo di censura nei suoi confronti. In questione: la deprogrammazione di un’intervista a Michel Onfray da parte di 5 dopo la pubblicazione di una graffiante lettera aperta indirizzata al presidente Macron, così come la decisione di France Culture di non trasmettere più i corsi tenuti all’Università popolare di Caen. “Concretamente mi hanno tagliato fuori. In una democrazia non trovo che questi siano metodi”ha poi denunciato.

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