Il TF è vinto dal «jihadista più pericoloso della Svizzera».

Quando le Forze Democratiche Siriane (SDF) presero Baghouz, l’ultimo bastione dell’ISIS, arrestarono Daniel D. Originario di Ginevra, quest’uomo, ora trentenne, si era unito alla Siria e alle fila dell’ISIS cinque anni prima. Da quando è detenuto in un carcere del nord del Paese, chiede la protezione consolare della Svizzera. La sua richiesta è stata inizialmente respinta e il DFAE si è rifiutato sistematicamente di rimpatriare gli adulti coinvolti nell’IS. Ma la sua situazione deve essere urgentemente riesaminata, ha deciso il Tribunale federale (TF) il mese scorso, informazioni rivelate dai giornali CH Media e riprese da “Le Matin Dimanche”.

Soprannominato il «jihadista più pericoloso della Svizzera», quest’uomo ha sempre negato di aver partecipato ai combattimenti in Siria. Ma, per la cronaca, si era già radicalizzato in Svizzera e aveva frequentato la moschea Petit-Saconnex di Ginevra. È sospettato di aver partecipato alla preparazione di un atto terroristico nella Svizzera francese. E i suoi genitori, un 59enne con doppia cittadinanza svizzero-spagnola e uno svizzero di 69 anni, sono stati incriminati dalla Procura federale. Sono accusati di aver sostenuto finanziariamente l’ISIS inviando, tra settembre 2016 e maggio 2019, più di 50.000 franchi al figlio e ad altri membri di questa organizzazione che si trovano anche loro in Siria.