Dal 1 febbraio 2025 sarà vietato importare, per scopi professionali, cuccioli di età inferiore a 15 settimane. Perché una simile modifica dell’ordinanza sulla protezione degli animali? Risponde con Giovanni Peduto, veterinario cantonale del Canton Vaud.
Mentre ogni anno vengono importati in Svizzera 29’000 cani, a partire dal 1° febbraio 2025 le condizioni d’importazione saranno inasprite. Un inasprimento che fa parte della modifica dell’ordinanza sulla protezione degli animali.
Per il Consiglio Federale questa modifica mira ad arginare gli acquisti avventati di cuccioli online, spesso provenienti da allevatori poco rispettosi del benessere degli animali.
«Si tratta di un divieto di importazione di cani di età inferiore a 15 settimane, sia per la rivendita che per la cessione, cioè a titolo di donazione», spiega Giovanni Peduto, veterinario cantonale del canton Vaud, nella trasmissione Parliamo di Esso. “In Svizzera non potremo quindi più acquistare dall’estero cani di età inferiore a 15 settimane. Possibilmente potremmo considerare che il proprietario si rechi personalmente all’estero per cercarne uno presso un allevatore e che ritorni in Svizzera per il suo domiciliare, con i documenti e le vaccinazioni necessarie.”
Un affare succoso
“Questi professionisti sono spesso commercianti, rivenditori”, spiega Giovanni Peduto. “I settori sono organizzati in modo tale che i cuccioli vengono allevati all’estero. Si tratta molto spesso di operazioni di allevamento intensivo. I cuccioli vengono importati in Svizzera per essere rivenduti giovani, a 8 settimane di età, perché così il profitto sarà massimo.”
Aggiungendo questo vincolo, il mercato svizzero diventa meno attraente: “Poiché i costi di produzione saranno più alti per il rivenditore, il profitto sarà meno attraente”.
Ci sono razze che hanno maggiori probabilità di provenire da allevamenti illegali? «Oggi in Svizzera c’è un certo entusiasmo per le razze di piccola taglia come i Chihuahua, i Bichon maltesi e i Bulldog francesi», risponde il veterinario cantonale. “Maggiore è la domanda, maggiore è il rischio di allevamento intensivo”.
Gli individui devono recarsi sul sito
Gli individui, dal canto loro, dovranno recarsi personalmente dagli allevatori per acquisire un cucciolo. “Andando personalmente presso l’allevamento potremo farci un’idea. Inoltre, un allevatore coscienzioso vorrà che andiamo nel suo allevamento per presentare il proprio lavoro e conoscere l’acquirente”, conclude Giovanni Peduto.
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Oggetto della radio: Muriel Mérat
Adattamento web: Myriam Semaani
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