Dal 22 febbraio al 1 marzo, Ouagadougou ospita la 29esima edizione del Festival Panafricano del Cinema e della Televisione di Ouagadougou (Fespaco). Quest’anno il Senegal sarà fortemente rappresentato da una ventina di film. Nonostante la notevole assenza di rappresentanza nella categoria dei lungometraggi documentari e dei film scolastici, il Senegal continua a segnare la sua presenza.
Dal 22 febbraio al 1 marzo Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, sarà il punto d’incontro dei cinema africani e della diaspora. 235 film provenienti da 48 paesi saranno sotto i riflettori durante questa 29esima edizione il cui tema è: “Cinema africano e identità culturali”. Ieri, nella conferenza stampa, il comitato organizzatore ha reso pubblica gran parte della selezione ufficiale. Il Senegal, quest’anno, si distingue con una rappresentanza di 18 film già selezionati in attesa della pubblicazione delle altre sezioni, in particolare della sezione Prospettive, prevista questo martedì a Ndjamena in Ciad, Paese ospite d’onore.
Tra i film senegalesi in selezione, solo uno sarà in corsa nella competizione principale per lungometraggi di finzione per vincere lo Yennenga Gold Standard. Questo è Demba di Mamadou Dia. Tornato di recente in Senegal con il Tanit di bronzo dei Carthage Cinematographic Days (Jcc), il film di Mamadou Dia sarà in corsa insieme ad altri grandi nomi del cinema africano. Nella selezione dei lungometraggi c’è infatti il film Les enfants rouge del tunisino Lofti Achour, Tutti amano Touda del marocchino Nabil Ayouch, Augure del belga-congolese Balodji, The village next paradise del somalo Mo Harawe, On getting a guinea pollame dello zambiano Rungano Nyoni, Nome della Guinea-Bissau Sana Na N’Hada, o ancora Goodbye Julia del sudanese Mohamed Kordofani. Assente dalla selezione dei lungometraggi documentari, il Senegal lascia il segno nella selezione dei cortometraggi di finzione e dei documentari con 5 film in selezione. Questo è Less Waxul di Yoro Mbaye, già incoronato con il Premio Annette Mbaye d’Erneville al Dakar Court Festival. 2002, Battaglia contro l’oblio di Abdoul Aziz Basse, Beutset di Alicia Mendy, Mother Language di Mariame Ndiaye, We the griots di Demba Konaté, completano la lista.
In altre sezioni, il Senegal è rappresentato da Debbo di Abdoulahad Wone e Hair lover di Babacar Niang per la serie. Nella sezione Animazione, a rappresentare il Senegal sono le avventure di Kady e Djudju (L’Impero del Ghana) di Fatoumata Bathily e Milimo di Kemane Ba. Nella sezione Sukabe troviamo i film Kreme di Magaye Gaye, The Eyes of Mabil di Khadidiatou Sow, Timpi Tampa/ Empreinte di Adama Bineta Sow. Nella sezione Panorama, Banel e Adama di Ramata Toulaye Sy e Ndar Saga Waalo di Ousmane William Mbaye saranno in concorso insieme al documentario Yambo Ouologuem, la ferita di Kalidou Sy. La nuova sezione, Fespaco Virtual Reality (Vr) registrerà la partecipazione delle serie di club Dakar Faan e Ndokette. Con la proclamazione delle altre sezioni questo martedì, il Senegal potrebbe registrare una ventina di film e progetti in concorso al Fespaco. Un grande raccolto per il cinema senegalese. In totale, per questa edizione, l’organizzazione del Fespaco ha ricevuto un totale di 1.351 film. 235 compongono la selezione, che ancora una volta fa ben sperare per una grande celebrazione della settima arte africana. Quest’anno Fesapco coincide con il centenario di Paulin Soumanou Vieyra, regista e membro fondatore della Federazione dei Critici Africani (Facc). Non c’è dubbio che eventi speciali segneranno questo centenario.
Mati Diop declina la sua scelta
Il cinema senegalese si prepara a sbarcare a Ouagadougou. Ma nel bagaglio della delegazione un’assenza notevole. Quello di Dahomey di Mati Diop. Il film che ha vinto l’Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2024 non compare in nessuna sezione. Secondo le informazioni ricevute, la produzione avrebbe rifiutato una selezione nella sezione Panorama.
Assenze che chiamano
Il Senegal è particolarmente ben rappresentato a questa 29a edizione del Fespaco. In questa edizione verranno presentati almeno 18 film e progetti cinematografici. Ma l’assenza di un film senegalese nella sezione Lungometraggi Documentari è degna di nota, dato che dal 2009 il Senegal è sempre stato presente in questa categoria e ha addirittura vinto premi grazie al lavoro di Ousmane William Mbaye, Kemtiyu, incoronato miglior documentario nel 2017. Cosa spiega questa assenza? Ci sono molte spiegazioni, ma per Sébastien Tendeng, produttore di film documentari, è soprattutto perché i documentari sono il parente povero del cinema senegalese. Un’altra notevole assenza dal Senegal è la sezione School Films dove il Senegal non è rappresentato. Un’assenza a dir poco intrigante.
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