DayFR Italian

“Questo posto deve continuare a vivere”: questi due uomini hanno idee per trasformare Marineland

-

Di fronte a Marineland, chiuso definitivamente dal 5 gennaio 2025, l’immenso parcheggio è deserto e silenzioso. Un vuoto straziante che contrasta con le teste piene di idee di Stéphane Teisseire, capo del polo del pattinaggio a rotelle nel comitato dipartimentale della Federazione Francese di Roller e Skateboard (FFRS), e di Serge Rodriguez, presidente dell’associazione Riviera Skating Institut (RSI). .

I due amici fissano l’ingresso dello zoo marino, ispirati: “Questo posto deve continuare a vivere. Aprire le sue porte agli sport da tavola urbani come lo skateboard, i pattini, lo scooter o la BMX è un buon modo per raggiungere questo obiettivo”.

La proposta, una volta svuotato il parco di tutti i suoi occupanti, sarebbe quella di trasformare le piscine in “ciotole” pensate per consentire acrobazie, mantenendo le tribune.

Un concetto premuroso

“Ma non solo”, sottolinea Stéphane Teisseire, che afferma di aver pensato a questo progetto ben prima della chiusura di Marineland.

“Per essere il più universali possibile, su una parte dei 10 ettari a disposizione si potrebbe costruire uno skatepark, una rampa e una grande superficie piana che permetta la pratica della danza o del parkour”.

Da lì a ospitare competizioni sportive? “Naturalmente, anche ad altissimo livello, non bisogna dimenticare che ai Giochi Olimpici sono presenti molti sport da tavola”.

Serge Rodriguez ne è certo: “Lo sviluppo di un sito del genere attirerebbe molte persone, soprattutto i giovani”. Entusiasmo subito temperato dal vicino: “Non siamo sognatori, comprendiamo che un’idea del genere – una proposta semplice per il momento – non potrebbe vedere la luce né generare lo stesso numero di posti di lavoro, 400, che Marineland ha avuto finora sorgerà senza dubbio quando sarà in gioco la terra”.

Il futuro è ancora molto incerto

Questa è la domanda. Parques Reunidos, attuale proprietario dello zoo, vorrà vendere il suo terreno? Renderlo disponibile per l’installazione di un progetto X o Y?

“Il terreno non ci appartiene, se ci sarà una trattativa, passerà da associazione a privato, o da privato a privato”, da parte sua, informa la Città di Antibes, precisando che vigila esclusivamente sul rispetto del Piano Urbanistico Locale (PLU). I due intendono comunque inviare una nota riassuntiva agli eletti per sostenere il loro progetto.

E per discutere: “Se il terreno non fosse stato classificato come zona alluvionale e registrato come parco divertimenti presso il PLU, non saremmo stati così ambiziosi. Ma in questo caso specifico non si potrà costruire nient’altro”.

UN “porta aperta” potenziale in cui Stéphane Teisseire è ulteriormente inghiottito. “Sarebbe del tutto possibile rendere questo centro una zona di ritenzione dell’acqua piovana grazie ai bacini, in caso di forte maltempo”, menziona.

Resta la questione del finanziamento… Anche in questo caso i due non hanno paura: “È sempre possibile ricevere sovvenzioni pubbliche, europee e dipartimentali in particolare.”

Un ottimismo che Serge Rodriguez assicura di portare nel cuore “non vedere Marineland diventare un parco fantasma”.

Related News :