Un giorno dopo il gruppo Mass-Voll, venerdì altri tre movimenti hanno lanciato l’identità elettronica (e-ID). Anche il Partito Pirata, gli Amici della Costituzione e Aufrecht Svizzera si oppongono a questa legge approvata dal Parlamento nella sessione invernale.
Il Partito Pirata dice “no al pericoloso passaporto svizzero digitale”. Occorre mettere in atto le necessarie misure di protezione, ha affermato.
La nuova identità elettronica consente l’uso improprio di dati personali sensibili. Non protegge abbastanza dal crescente numero di attacchi informatici, sostiene il Partito Pirata. La legge viola la privacy dei cittadini e mette in pericolo le libertà democratiche.
Inoltre, la parte ritiene che l’obiettivo dell’identità elettronica (e-ID) sia “discutibile”. La sua reale intenzione “resta un mistero”, si legge sul sito del referendum.
>> Sullo stesso tema: Il movimento politico Mass-Voll lancia un referendum contro l’e-ID
Protezione dei dati a rischio
Vengono menzionati due usi: per le procedure amministrative e per verificare l’età nella vita quotidiana. Ma, sottolinea il Partito Pirata, esiste già un sistema di login per i siti amministrativi. E per verificare l’età è più adatta la carta d’identità tradizionale: durante il suo utilizzo non viene registrato alcun dato.
La legge sull’identità elettronica non offre reali garanzie di protezione dei dati personali. Utilizza parole chiave del linguaggio della protezione dei dati, ma ciò non garantisce nulla, secondo il partito. Grazie all’e-ID, le aziende potranno raccogliere, collegare e analizzare i dati come desiderano e creare profili di comportamento dei cittadini. Questi profili potrebbero essere utilizzati per scopi pubblicitari o di influenza politica, conclude il Partito Pirata.
Movimento anti-tasse
I comitati degli Amici della Costituzione e dell’Aufrecht Schweiz hanno inoltre deciso, all’unanimità, precisano in un comunicato stampa, di lanciare il progetto Referendum contro l’e-ID. Questi due movimenti, come Mass-Voll, provengono dai movimenti anti-vax seguiti alla pandemia di Covid.
Secondo loro, la trasformazione digitale offre innegabilmente opportunità, ma comporta anche notevoli rischi per l’ordine democratico e liberale. L’introduzione dell’identità digitale comporta il rischio di creare un sistema di sorveglianza diffuso, mettendo a rischio la libertà personale e la protezione dei dati.
ld con ats
Swiss
Related News :