Secondo il presidente del Cnes si tratta di un’alternativa. “Lo Stato non avrà più alcun margine di manovra negli anni a venire per cercare soldi. Di fronte a questa situazione, deve fare affidamento sul settore privato per creare valore aggiunto. Dobbiamo avere fiducia nel settore privato nazionale”, ha raccomandato.
Adama Lam è intervenuto ieri ad un panel organizzato da “Réussir business Magazine” nell’ambito del suo 18° anniversario. Il tema di questo incontro è: “Il Senegal al tempo dello sviluppo endogeno: le principali leve di una rottura sistematica”.
«Dobbiamo dire le cose esattamente come stanno», insiste il numero uno del Cnes, che riconosce che ci sono ritardi nell’attuazione dei progetti di sviluppo del Paese. “Bisogna iniziare a strutturare i progetti. Dobbiamo parlare dei settori di attività in cui è possibile sviluppare le catene del valore. Questo è ciò che farà uscire il Paese da questa situazione”, supplica. Prima di lanciare un appello alle nuove autorità affinché sostengano il settore privato per consentirgli di avere opportunità di investimento.
“Il debito deve basarsi su progetti privati. Lo Stato deve sostenere questo settore privato. Sono completamente indignato quando sento che il settore privato non ha i mezzi. Ma cosa ha permesso per 60 anni di pagare i dipendenti pubblici, l’esercito, la polizia, la gendarmeria, gli ospedali, di costruire strade, di costruire scuole, di esercitare la diplomazia? Ebbene, si tratta di denaro sottratto al settore privato”, afferma Lam.
Lo sviluppo endogeno, secondo lui, può essere raggiunto con il coinvolgimento del settore privato. “Questa è la realtà. Quindi, il settore privato deve essere sostenuto. Dobbiamo sostenerlo. Dobbiamo credere nella sua capacità di garantire che questo sviluppo endogeno diventi realtà. Questo è ciò che ci aspettiamo dal nostro Stato. Abbiamo bisogno di molta più sinergia, molto più ascolto. Chiediamo a queste autorità meno confinamenti”, afferma.
Deplora quindi il difficile accesso alle autorità. “Bisogna ascoltare le persone in modo che possiamo darvi le soluzioni con cui possiamo sviluppare questo Paese. Queste soluzioni si trovano nel settore privato. Queste competenze si trovano nel settore privato. Non ci sono altre soluzioni», insiste il presidente del Cnes.
Il nuovo quadro di politica pubblica, “Senegal 2025”, mira a un paese sovrano, giusto e prospero. Il che implica, secondo lui, la rottura con gli schemi del passato.
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