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Colpevole di aggressione, un ex lavoratore di una residenza per persone autistiche riceve il carcere domiciliare

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Un ex dipendente di una residenza per persone vulnerabili che ha aggredito fisicamente una persona autistica ha ricevuto una condanna domiciliare e dovrà imparare a gestire le sue emozioni.

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Nell’inverno del 2022, Loïc Bertrand-Litalien è stato ricoverato in un ospedale della sua residenza che accoglie adulti con disabilità intellettiva o disturbi dello spettro autistico.

Claude-Marc Bardier era solito eseguire manovre di contenzione sui residenti, ma ha esagerato con l’adulto, che ora ha 28 anni. Quest’ultimo è un autistico non verbale con disabilità intellettiva ed epilessia grave.

Bardier in particolare gli ha già messo un ginocchio dietro la testa, un piede in faccia, gli ha afferrato la testa con una forte spinta in avanti e in basso, ha scosso le spalle.

In un’occasione sono dovuti intervenire dei testimoni per calmarlo.

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Loïc Bertrand-Litalien, oggi 28 anni.

Per gentile concessione (aggiungi fonte)

Loïc era agitato e durante un provvedimento di contenzione di Bardier si è ritrovato a terra. L’operaio ha cercato di tirarlo per i piedi per stabilizzarlo. Poi l’ha afferrata per i capelli per 15 secondi, sollevandole la parte superiore del corpo.

Gli hanno gridato di lasciare andare Loïc, ma lui ha continuato.

Gli occhi di Loïc erano pieni d’acqua. Aveva una ciocca di capelli strappata e poi aveva una protuberanza in testa.

Gestire le emozioni

Bardier non ha potuto evitare la detenzione, ma potrà scontare i suoi 12 mesi a casa invece che dietro le sbarre.

E dovrà sottoporsi a una terapia anche per quanto riguarda la gestione delle emozioni.

Gli sarà vietato lavorare in centri o residenze che ospitano persone vulnerabili o affette da disturbi mentali.

Un rapporto ha concluso che il rischio di recidiva era basso considerando che l’uomo di 63 anni non lavora più con clienti vulnerabili.

Il premio è un suggerimento congiunto tra le parti. Secondo il pubblico ministero, questa pena detentiva sospesa dovrebbe inviare un “messaggio chiaro”.

“Penso che sia importante per la società sapere che le parti interessate non possono agire male con persone senza voce in totale impunità”, ha commentato il procuratore della Corona responsabile del caso, la Sig.e Anick Pelletier.

Telecamere richieste

La madre di Loïc, da parte sua, ha ribadito l’urgenza che il governo installi telecamere di sorveglianza in questi ambienti.

“Il mio ragazzo è un bambino in un grande corpo. La violenza contro le persone autistiche carenti e non verbali è incoraggiata dal fatto che non sono in grado di parlare e denunciare”, ha lamentato.

A Laval, un operaio che ha colpito al volto con una scarpa un uomo autistico ha recentemente ricevuto una pena sospesa.

La scena era stata appena ripresa da una telecamera.

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