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Morbillo in Marocco: quasi 50 casi registrati in nove carceri

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Da LeSiteinfo con MAPPA

La Delegazione Generale per l’Amministrazione Penitenziaria e il Reinserimento (DGAPR) ha annunciato venerdì che sono stati finora registrati 47 casi di morbillo in nove istituti penitenziari.

In un comunicato stampa, la DGAPR precisa che 07 persone infette sono guarite dopo essere state sottoposte al protocollo sanitario in vigore, rilevando che il numero dei contaminati è attualmente pari a 40, di cui 38 casi sono stati messi in quarantena e due sottoposti a cure presso l’ospedale pubblico .

Nell’ambito del suo approccio comunicativo, basato sull’apertura all’opinione pubblica e desideroso di informarla sull’evoluzione della situazione sanitaria all’interno degli istituti penitenziari legata al morbillo, la DGAPR segnala 16 casi presso la prigione locale di Tangeri 2, di cui 15 riscontrati sono stati messi in quarantena e 01 sono in cura presso l’ospedale pubblico, 09 presso la prigione locale di Mohammedia e 07 presso la prigione locale di Ain Borja, di cui 06 sono stati messi in quarantena e 01 è in cura presso l’ospedale pubblico, specifica la stessa fonte.

Secondo la stessa fonte, 2 casi sono stati registrati anche nella prigione centrale di Kénitra e nella prigione locale di Bourkaiz a Fez, mentre un solo caso è stato registrato nelle carceri locali di Bouâarfa, El Kelaâ des Sraghna, Benslimane e Tétouan.

Inoltre, sono stati registrati 05 casi tra il personale degli istituti penitenziari, 01 dei quali sono riusciti a riprendersi, mentre gli altri sono stati sottoposti al protocollo sanitario vigente.

Nell’ambito degli sforzi compiuti dalla DGAPR in collaborazione con il Ministero di Vigilanza per prevenire la diffusione di questa malattia negli istituti penitenziari, 3.788 detenuti e 84 dipendenti pubblici hanno beneficiato di un’operazione volontaria di vaccinazione contro il morbillo, sotto la supervisione del personale medico alle dipendenze. delegazioni provinciali del Ministero della Sanità e della Protezione Sociale.

La DGAPR ha inoltre sottolineato che “tutti gli istituti penitenziari stanno proseguendo la mobilitazione al fine di prevenire e arginare la diffusione di questa malattia, in applicazione di quanto previsto dalla nota all’uopo distribuita e in stretto coordinamento con il dipartimento competente”.

SL

Morocco

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