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Nell’Aube, una donna lotta per mantenere una femmina di cinghiale chiamata “Rillette”, catturata l’anno scorso

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La storia di Rillette ha toccato il cuore di molte persone in Francia e nel mondo. Sabato è prevista una marcia bianca affinché l’animale rimanga in famiglia, prima della decisione del tribunale prevista per lunedì.

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Pubblicato il 01/10/2025 12:36

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Élodie Cappé, allevatrice di cavalli a Chaource, con il suo cane e Rillette, 24 dicembre 2024. (FRANCOIS NASCIMBENI/AFP)

Rillette, una giovane scrofa, è stata scoperta nell’aprile 2023, quando aveva solo poche settimane, ancora con le sue strisce di cinghiale. Élodie Cappé, proprietaria di un allevamento di cavalli a Chaource, vicino a Troyes, la trovò morente, sola e in pericolo.

Quindi cerca di trovargli un posto in un rifugio o in uno zoo. Ma nessuno vuole l’animale, considerato soprattutto un parassita. Élodie contatta allora le amministrazioni che le dicono di sbarazzarsene. Rifiutando questa soluzione, si è informata e ha scoperto che più di 70 persone in Francia possiedono legalmente un cinghiale, come autorizzato da un decreto del 2018.

Decide quindi di adottarlo. Per fare questo compila un modulo di dichiarazione presso la prefettura, le fa costruire un grande recinto di oltre 1.000 metri quadrati in mezzo al bosco, la fa vaccinare e sterilizzare. Ma non si può fare nulla, tutte queste richieste vengono respinte: la detenzione di animali non domestici è irregolare e un animale che non sia nato in cattività non può costituire un’eccezione.

Recentemente, la procura di Troyes ha addirittura chiesto che Rillette fosse trasferito in un centro di addestramento per animali destinati al cinema, pena l’eutanasia. Tuttavia, i metodi del centro di formazione in questione vengono regolarmente individuati, in particolare dall’associazione dei 30 milioni di amici.

La sua situazione sta diventando una causa importante a livello locale, se non nazionale. Dopo aver raccolto quasi 170.000 firme durante una petizione contro l’eutanasia animale, prCirca 50.000 persone hanno firmato nuovamente per poter stare con Élodie, che dice di vivere in un luogo isolato, con un primo vicino a 5 km di distanza.

Lunedì 13 gennaio 2025 un tribunale dovrà decidere del suo destino. Sabato 11 gennaio l’Associazione dei commercianti di Chaource organizza una marcia bianca alla quale parteciperanno difensori dei diritti degli animali e anche cacciatori.


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