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L’influencer “Doualemn” rimandato in Francia: “L’Algeria cerca di umiliare la Francia”, reagisce Bruno Retailleau

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Il ministro degli Interni ha parlato del rifiuto dell’Algeria di accogliere il suo cittadino espulso dalla Francia.

L’influencer algerino, soprannominato Doualemn e che doveva essere deportato in Algeria questo giovedì, è stato finalmente rimpatriato in serata in Francia, dopo che Algeri lo ha “bandito dal territorio”, ha precisato il Ministero degli Interni. Intorno alle 23, questo giovedì sera, è stato rinchiuso nel CRA (centro di detenzione amministrativa) di Mesnil-Amelot, vicino all’aeroporto di Parigi-Charles de Gaulle, ha detto una fonte ministeriale all’Independent.

Questo venerdì mattina, Bruno Retailleau, ministro degli Interni, ha reagito, da Nantes, al ritorno in Francia di questo influencer nel mirino della giustizia francese dopo una relazione fatta da Michael Delafosse, sindaco di Montpellier.

Bruno Retailleau ha espresso il suo “stupore” e, per lui, “l’Algeria cerca di umiliare la Francia” dopo aver “varcato una soglia preoccupante”.

Secondo Bruno Retailleau, l’Algeria ha contravvenuto a numerose norme del diritto internazionale e in particolare “a quella di Chicago del 1948 che esige che un Paese sia responsabile nei confronti dei propri cittadini” ma anche “al protocollo del 93 tra Francia e Algeria che precisa che il passaporto è obbligatorio sufficiente in termini di riammissione tra i due paesi. Tuttavia, per Bruno Retailleau, “l’influencer che si chiama Doualemn ha un passaporto biometico aggiornato, quindi doveva essere accolto in Algeria”. “Questo rifiuto di farlo sbarcare in Algeria è inaccettabile”.

Il ministro dell’Interno ha precisato che “l’Algeria aveva addotto un motivo per non accoglierlo senza produrre alcuna prova da parte dei due agenti di polizia che hanno scortato l’influencer ad Algeri”.

“Tutti i mezzi devono essere studiati”

“La richiesta della Francia è legittima e non può accettare questa situazione. Dobbiamo ora valutare tutti i mezzi a nostra disposizione nei confronti dell’Algeria con un ventaglio di possibilità che dovrà essere studiato al massimo livello dell’esecutivo dal Primo Ministro, sicuramente , ma anche dal Presidente della Repubblica”.

Per Retailleau, “L’Algeria è arrivata a una pietra miliare. Tiene già in braccio un grande scrittore, Boualem Sansa, 80 anni e malato. Può un grande popolo avere l’onore di tenere in prigione un uomo anziano e malato? ?”

Per quanto riguarda la questione degli influencer “che diffondono l’odio con l’antisemitismo e incitano all’omicidio”, Bruno Retailleau ha ricordato che “i social network non sono una zona senza legge”.

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