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le questioni scottanti che attendono Elisabeth Borne alla National Education

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l’essenziale
Dopo un inizio difficile al Ministero dell’Istruzione Nazionale, Elisabeth Borne sta attraversando un periodo difficile e dovrà gestire diverse questioni delicate, prima fra tutte l’inizio dell’anno scolastico a Mayotte.

Come il suo predecessore Anne Genetet, Elisabeth Borne, nuova ministra dell’Istruzione nazionale, deve sopportare un anno scolastico 2024-2025 preparato da un’altra, in questo caso Nicole Belloubet. Tuttavia, in questo lunedì di ripresa dopo le vacanze invernali, l’ex primo ministro dovrà molto rapidamente approfondire molteplici questioni delicate e cancellare alcuni primi passi piuttosto disastrosi.

Polemica a Mayotte

Durante il suo passaggio di potere, la numero 2 del governo ha ammesso di non essere “una specialista in queste materie” nell’Educazione Nazionale. Tanto da sorprendere la comunità educativa che accoglie i suoi 4e ministro in un anno. Elisabeth Borne ha poi scatenato un’accesa polemica durante il suo viaggio a Mayotte, l’isola francese devastata da un ciclone.

Filmata mentre veniva interrogata da due insegnanti che le spiegavano di non aver assolutamente visto gli aiuti di Stato promessi, contrariamente a quanto lei affermava, la signora Borne ha tagliato corto il discorso e ha voltato le spalle ai suoi interlocutori prima di andarsene. Elisabeth Borne potrebbe aver invocato una sequenza troncata – ma non era il caso – queste immagini erano devastanti.

Mayotte è, però, il primo dei dossier che dovrà gestire per organizzare il ritorno sull’isola. Il piano “Mayotte standing” presentato in loco dal primo ministro François Bayrou – lui stesso ex ministro dell’Istruzione nazionale – prevede una forte componente educativa. Le “tende scolastiche” dovevano essere montate la settimana scorsa, prima dell’inizio dell’anno scolastico previsto per il 13 gennaio, “secondo modalità adeguate, istituzione per istituzione”. È stato inoltre annunciato un piano di attrazione e fidelizzazione degli insegnanti.

Scetticismo dai sindacati degli insegnanti

Misure ritenute però troppo tardive e insufficienti dal settore. Jean-Rémi Girard, presidente della Snalc (licei e licei), ritiene che l’inizio dell’anno scolastico sia stato annunciato “prima ancora di chiedersi se si potesse e come farlo”: “i colleghi non hanno più casa, loro dovrebbero riuscire a trovare un alloggio prima di tornare a insegnare. Altro problema: molti istituti scolastici sono stati danneggiati.

“Non è stato detto nulla sulle procedure per la riapertura degli edifici scolastici in tutta sicurezza, i colleghi ci riferiscono che in alcuni college il soffitto è inzuppato d’acqua”, ha sottolineato Sophie Venetitay, segretaria generale della SNES-FSU, il primo sindacato dell’istruzione secondaria. “L’istruzione nazionale non si è data i mezzi per fare l’inventario degli studenti, del personale e dello stato degli edifici scolastici”, lamenta. Secondo i sindacati, solo un terzo degli insegnanti dell’isola sono stati contattati dopo il ciclone.

“Il nostro obiettivo è preparare l’accoglienza degli studenti adattandoci alle realtà di ogni scuola e istituto affinché trovino il quadro essenziale per apprendere e prosperare in tutta sicurezza”, ha indicato il ministro, giovedì 2 gennaio, al termine di una riunione di un unità di crisi ministeriale con il rettore di Mayotte e le sue équipe.

Una serie di emergenze

Ma accanto all’emergenza Mayotte, Élisabeth Borne dovrà decidere su altre questioni cruciali, prima fra tutte la controversa riforma di Gabriel Attal sullo “scontro dei saperi”. » Mantenuto da Anne Genetet, vicina al signor Attal, in 6e e 5e ma abbandonato nel 4e e 3eche ne sarà dei tanto criticati “gruppi di livello”? Sono circondati dal Consiglio di Stato che ha annullato il decreto che li ha istituiti e dai vincoli di bilancio del Paese.

Secondo dossier urgente, l’anticipata prova di matematica per gli studenti del secondo anno annunciata per giugno 2026 da Anne Genetet ma senza le modalità di attuazione e in particolare il coefficiente di questa prova che potrebbe incidere su quello delle altre prove. Altro argomento politicamente sensibile: il programma di educazione alla vita affettiva, relazionale e sessuale (Evars), previsto per l’inizio dell’anno scolastico 2024 e che è oggetto di critiche da parte della destra e dell’estrema destra. Aurore Bergé, ministra per l’uguaglianza di genere, ne ha parlato con la Borne e assicura che per lei si tratta di una “priorità”.

Elisabeth Borne potrà affidare al suo ministro delegato Philippe Baptiste diversi dossier riguardanti l’istruzione superiore come i preoccupanti deficit delle università, la creazione prevista per il 2026 di un “marchio di qualità” per regolamentare la giungla della formazione privata o la riforma delle borse di studio senza cessa di essere rinviato.

E soprattutto, Elisabeth Borne dovrà prepararsi per il “suo” ritorno a scuola nel 2025 e fare i conti con l’esplosiva mappa scolastica che, ogni anno, suscita proteste tra alcuni eletti, soprattutto nelle zone rurali. Questo sarà il vero battesimo del fuoco per Elisabeth Borne… se il governo Bayrou sarà ancora al potere.

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