Questo lunedì 23 dicembre, poco prima delle 23,30, un individuo ha aperto il fuoco nella brasserie Le Lamparo di Ajaccio, provocando un morto e sei feriti. Questo drammatico evento gettò la città imperiale, e tutta la Corsica, in un grande tumulto e sgomento. Il giorno successivo ai fatti, un decreto prefettizio ha dichiarato la chiusura amministrativa temporanea di Lamparo per un periodo di due mesi.
Un comunicato stampa è stato inviato alla nostra redazione dalla direzione della struttura. Parla della tragedia avvenuta il 23 dicembre ma anche dei fatti del 15 novembre, quando il direttore del locale è stato vittima di violenza armata in avenue Eugène-Macchini, e che hanno dato luogo all’apertura di un’inchiesta giudiziaria.
“Tragic hours for Ajaccio and Corsica”
“In queste ore tragiche per la città di Ajaccio e per la Corsica, esprimiamo dal profondo del nostro cuore le nostre più sincere condoglianze alla famiglia e ai cari del nostro amico Pierre-Louis Giorgi”. È con queste parole che inizia questo comunicato stampa.
La gestione del birrificio Le Lamparo “Auguri una pronta guarigione a tutte le vittime, toccate nella loro carne e nella loro anima” et “condivisione con dolore e tristezza la paura che [ce drame] suscitato”. Un atto che lei condanna “con la massima fermezza”.
I rappresentanti del birrificio ne sono entusiasti “rendere omaggio al servizio pubblico della polizia, della SAMU e dei vigili del fuoco per il loro coraggio e dedizione”.
La dirigenza della Lamparo si costituirà parte civile
Riguardo allo svolgersi dei tragici eventi del 23 dicembre, desiderano ricordarlo “Da quasi 20 anni (l’inizio dell’attività di Lamparo risale al 2006, ndr), “Ci impegniamo a sviluppare la nostra attività commerciale nel rigoroso rispetto delle disposizioni legali di sicurezza.”
Prima di aggiungere: “Il nostro stabilimento è dotato di un sistema di videosorveglianza e di un servizio di sicurezza, che ha consentito in particolare l’evacuazione immediata e regolare dei clienti presenti […] e il pronto intervento dei servizi di emergenza”.
La direzione del birrificio ha annunciato l’intenzione di intentare una causa civile.
Dichiara che i fatti accaduti il 15 novembre e il 23 dicembre lo sono “perfettamente indipendenti l’uno dall’altro e sono stati perpetrati da individui isolati che non hanno rispettato le regole e i valori che noi difendiamo”.
Riguardo all’inchiesta giudiziaria aperta per violenza con armi dopo i fatti del 15 novembre, la direzione di Lamparo segnala che il manager si è costituito parte civile come vittima il 17 dicembre.
Lo precisano i gestori dello stabilimento “registrarsi falsamente” contro il “rimproveri che potrebbero [leur] essere affrontato” e affermare che continueranno a farlo “partecipare attivamente alla manifestazione della verità, per ciascun procedimento, nel rispetto dei principi che lo regolano.
“Lotta contro l’uso mortale delle armi da fuoco”
Concludono il comunicato stampa indicandolo “Si stanno già valutando misure per aumentare la sicurezza e[ils comptent] sul pieno sostegno delle istituzioni nazionali e locali per contrastare efficacemente la proliferazione e l’uso mortale delle armi da fuoco.
Si ricorda che Anthony Padovani, sospettato di essere l’autore della sparatoria del 23 dicembre, è stato incriminato da un giudice istruttore venerdì 27 dicembre per omicidio e violenza intenzionale. È stato posto in custodia cautelare presso il centro di custodia cautelare di Borgo.
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