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Loira Atlantica: Marie guarisce con i cavalli

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Editoriale Guerande

Pubblicato il

3 gennaio 2025 alle 7:18

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Prendersi cura dei cavalli. Questo è ciò che offre Marie Barbedienne a Guérande (Loira Atlantica) con la sua microimpresa “La main dans les crins”, specializzata in ippoterapia. Psicomotricista dal 2018, part-time in psichiatria infantile ospedaliera, pratica privatamente la mediazione equina associata alle abilità psicomotorie. Appassionata di equitazione dall’età di 16 anni, felice allevatrice di cavalli, si è formata per due anni per questo nuovo approccio alle capacità psicomotorie.

Un trio vincente

È al Domaine de Quérélo, a Guérande, che Marie Barbedienne si stabilisce.

Le abilità psicomotorie sono il collegamento tra la psiche e il corpo. Con un cavallo come partner, formiamo un trio nella relazione terapeutica, che unisce il cavallo, il caregiver e il paziente.

Maria Barbadienne

Su prescrizione medica

I suoi pazienti hanno una prescrizione medica per abilità psicomotorie. Possono soffrire di disturbi motori, cognitivi, comportamentali, dell’attenzione, delle relazioni, dell’apprendimento o del comportamento alimentare, ma anche di autismo, iperattività, frustrazione, ansia, mancanza di stima o di fiducia in se stessi, ipo o ipersensibilità. Il cavallo è quindi uno stimolante della mobilità e del tono.

“Un bel momento di relax”

“Appendersi alla cavezza è un esercizio di mobilità fine. Camminare intorno al cavallo è abilità psicomotoria nello spazio, con un aspetto pratico e con l’animale, con una vera attrazione per questo contatto. Questi non sono i tradizionali strumenti psicomotori. Siamo in un altro contesto, disconnessi, non chiusi in un ufficio. È un grande momento di piacere e relax”, spiega Marie Barbedienne.

Non adatto all’equitazione

Marie Barbedienne cita l’esempio di una sua paziente, rassicurata dallo spazio ristretto del maneggio, lontano dalla vista, a porte chiuse, con solo il terapista e il cavallo. Osservare il cavallo in libertà, senza morso né sella, vederlo galoppare, toccarlo, massaggiarlo, spazzolarlo, strigliarlo, farlo avanzare, fargli fare una rotta orientandosi nello spazio, nominare le parti del suo corpo in relazione al corpo umano, è un esercizio motorio, di coordinazione, con il cavallo, non necessariamente in vetta (non è un’attività equestre adattata, ma abilità psicomotorie, ndr).

Cream e i suoi coetanei, i pony del centro equestre Quérélo ©Jean-Pierre Riou

In gruppo o individualmente

Le sedute sono individuali, o in piccoli gruppi, fino a 4 pazienti, dopo una prima valutazione poi 3 sedute di osservazione che permettono di definire il lavoro che verrà attuato, in generale, ogni 2 settimane, nel tempo.

Cavalli, pony

Nel centro equestre di Quérélo sono stati preselezionati una decina di equini, pony o cavalli, di diverse dimensioni, non turbolenti, non troppo sensibili per evitare il loro sussulto o le loro reazioni. Il paziente sceglie l’animale.

Marie Barbedienne immagina, poi, “possibilmente abbinando il cavallo e il cane, perché no, per migliorare il benessere quotidiano dei pazienti con disabilità, le loro condizioni di vita e il loro rapporto con il mondo”.

Utili: Marie Barbedienne, “La main dans les crins”, Domaine de Quérélo, route de Brézéan, a Guérande. [email protected]Tel: 06 86 01 61 52, su prescrizione medica e certificato di non contraddizione all’equitazione

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