Dopo 197 incontri, i negoziati tra la Svizzera e l’Unione europea sono finiti. Gli obiettivi sono stati raggiunti in tutti i settori, ha annunciato venerdì il governo svizzero.
La sigla ufficiale dell'accordo, che mira ad aggiornare le relazioni commerciali tra Berna e i Paesi europei, è prevista per la primavera del 2025. Il Parlamento svizzero ne discuterà nel 2026 e potrebbero essere organizzati diversi referendum.
Dopo il fallimento dell’accordo quadro nel 2021, il governo svizzero ha optato per un approccio settoriale per garantire l’accesso al mercato interno europeo. I risultati dei negoziati corrispondono agli interessi della Svizzera in tutti e 12 i settori, hanno affermato venerdì le autorità.
Per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, La Svizzera potrà mantenere l’immigrazione adattata alle esigenze dell’economia. L'accordo prevede una clausola rescissoria e gli stipendi saranno tutelati. La Svizzera potrà tutelare i propri interessi anche nei settori dei trasporti terrestri, dell’agricoltura e dell’elettricità.
Dal 1° gennaio 2025 i ricercatori svizzeri avranno accesso a quasi tutti i bandi dei programmi europei di Horizon Europe.
In cambio, la Svizzera si è impegnata a versare 130 milioni di franchi all’anno al Fondo di coesione dell’UE per il periodo dal 2025 al 2029. Per gli anni dal 2030 al 2036 l’importo annuo aumenterà a 350 milioni di franchi.
L'esito dei negoziati è a “passo importante per la stabilizzazione e lo sviluppo delle relazioni tra la Svizzera e l’UE”ha dichiarato la presidente della Confederazione Viola Amherd.
Si tratta di un “passo avanti comune sulla via bilaterale”, ha affermato venerdì a Berna in una conferenza stampa congiunta con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “La soluzione trovata è nell'interesse di entrambe le parti.”
Il dibattito politico è ora avviatoha detto Viola Amherd. Il Parlamento e il popolo ora “assumeranno i ruoli principali”. I processi democratici richiedono tempo, ha aggiunto. “Non sono sempre facili, ma ottengono ottimi risultati in termini di legittimità”.
I principali partiti politici del Paese hanno reagito alla chiusura dei negoziati. La sinistra è scettica, addirittura critica; l'Udc è contraria; e gli altri partiti accolgono il risultato, ma con cautela.
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