Mentre il One Water Summit si terrà il 3 dicembre a margine della COP16 sulla desertificazione a Riad, la questione della governance dell’acqua viene sempre più sollevata nel contesto della lotta contro il cambiamento climatico. Benché promosso da circa quindici anni, il riutilizzo su larga scala delle acque reflue trattate è da tempo ostacolato da norme troppo rigide. I recenti sviluppi normativi in Francia, che ne hanno ampliato gli usi e reso più flessibili i termini, fanno sperare in una più ampia diffusione della pratica.
Questo 3 dicembre si terrà il One Water Summit a margine della COP16 sulla desertificazione a Riyadh. Va detto che la questione della governance dell’acqua si pone sempre di più nel contesto della lotta al cambiamento climatico, ad esempio il riutilizzo delle acque reflue trattate (conosciute come “REUT”), che consiste nel recuperare e trattare l’acqua proveniente dagli usi domestici. , attività industriali o agricole al fine di rivalutarlo per vari usi non potabili anziché rilasciarlo nell'ambiente come avviene solitamente.
Questa pratica mira a preservare le risorse di acqua potabile sostituendo l’acqua trattata con campioni prelevati dalle falde acquifere o dai fiumi. In Francia, è sempre più visto come una soluzione alla carenza idrica e alle siccità ricorrenti.
L’attuale quadro normativo viene tuttavia regolarmente additato come un ostacolo al suo sviluppo. Sebbene la supervisione sia necessaria per garantire la sicurezza sanitaria di questo metodo, la normativa presenta numerosi vincoli applicativi che rallentano l’adozione della REUT su larga scala.
Il quadro giuridico relativo al riutilizzo dell’acqua non convenzionale, tuttavia, si è notevolmente ampliato nell’ultimo anno e mezzo, con ben otto nuovi testi pubblicati tra agosto 2023 e settembre 2024. Questi regolamenti mirano a semplificare l’attuazione della REUT e definire un quadro per tutti i possibili usi.
Una vasta riforma del quadro normativo
Fino a poco tempo fa, il quadro normativo per il REUT in Francia risale a un decreto promulgato nel 2010 e modificato nel 2014.
Nel 2020 le autorità europee hanno affrontato questo tema promulgando il Regolamento (UE) 2020/741 del Parlamento e del Consiglio del 25 maggio 2020 relativo ai requisiti minimi applicabili al riutilizzo dell’acqua. Tale regolamento è direttamente applicabile nel territorio degli Stati membri dell’UE, e diventa parte integrante dell’ordinamento francese a partire dalla sua entrata in vigore, prevista per il 26 giugno 2023.
Stabilisce requisiti minimi per la qualità e il monitoraggio delle acque reflue trattate (EUT) destinate ad essere riutilizzate per scopi agricoli, in particolare adottando un approccio cosiddetto “multi-barriera”, che è un metodo che consente una migliore gestione del rischio.
Inoltre, il regolamento lasciava agli Stati membri la facoltà di adottare disposizioni aggiuntive. Dopo l'adozione di questo regolamento, in Francia è stato pubblicato un decreto del 10 marzo 2022 che amplia le possibilità di riutilizzo degli EUT a tutti gli usi non legati all'alimentazione, all'igiene o all'omologazione.
1000 progetti entro il 2027
Il Piano idrico del governo francese, annunciato nel 2023, evidenzia il riutilizzo delle acque reflue trattate (REUT) come misura faro per affrontare le sfide della gestione delle acque.
Questo ambizioso piano mira a sviluppare 1.000 progetti di riutilizzo entro il 2027 e a raggiungere un tasso del 10% di acque reflue trattate entro il 2030 rispetto a meno dell’1% attuale. Il governo spera di moltiplicare per dieci il volume delle acque reflue riutilizzate per scopi non potabili, come l’irrigazione agricola, la pulizia urbana e la lotta antincendio.
Questa iniziativa fa parte di una strategia più ampia per una gestione sostenibile e resiliente delle risorse idriche, essenziale di fronte agli impatti dei cambiamenti climatici. L’obiettivo dichiarato è molto chiaro: dobbiamo sviluppare l’utilizzo del riuso dell’acqua non convenzionale.
Ancora troppa acqua potabile per pulire le strade
Il decreto 10 marzo 2022 citato in precedenza è stato abrogato dal decreto 29 agosto 2023 relativo agli usi e alle condizioni di utilizzo delle acque meteoriche e delle acque reflue trattate, che ha reso più semplice il procedimento autorizzativo, in particolare attraverso l'istituzione di uno sportello unico negozio.
Vengono citati gli usi classici dell'irrigazione agricola e dell'irrigazione degli spazi verdi, ma anche gli usi urbani come la pulizia delle strade, le reti di idropulizia o la lotta agli incendi. In Francia, molte città puliscono le strade con acqua potabile!
Questo decreto dell'agosto 2023 è stato integrato da due ordinanze, pubblicate rispettivamente il 14 e 18 dicembre 2023, che stabiliscono le condizioni per la produzione e l'utilizzo delle acque reflue trattate per l'irrigazione degli spazi verdi e l'irrigazione delle colture.
Gli usi sono strettamente regolamentati, in particolare dai livelli di qualità da raggiungere, in linea con quanto previsto dal regolamento europeo 2020. I livelli di qualità stabiliti sono classificati dalla A alla D, dal migliore al peggiore, e da essi dipendono le autorizzazioni d'uso qualità degli EUT disponibili. Un EUT di qualità A può, ad esempio, essere utilizzato per irrigare la parte commestibile delle colture alimentari consumate crude.
Regole rilassate per promuovere la pratica
Infine, alcuni usi degli EUT sono stati autorizzati nelle aziende del settore alimentare grazie al recente decreto del 24 gennaio 2024 che propone diverse disposizioni relative alla sicurezza sanitaria delle acque destinate al consumo umano.
Quest'ultima è stata modificata e integrata da un decreto e da un'ordinanza dell'8 luglio 2024. Gli usi consentiti riguardano la preparazione, trasformazione e conservazione di tutti gli alimenti e i beni destinati al consumo umano.
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L’uso dell’EUT come ingrediente non è autorizzato, tuttavia lo è l’uso di “acqua riciclata da materie prime” e “acqua di processo riciclata” come ingrediente. I testi citati definiscono le condizioni alle quali quest'acqua può essere riutilizzata nelle imprese del settore alimentare.
Questi recenti sviluppi normativi in Francia, in particolare il decreto del 2023, mostrano un crescente desiderio di promuovere una più ampia adozione del REUT in Francia, nonostante l’esistenza di restrizioni per garantire la sicurezza sanitaria. Lo sviluppo di questa pratica appare fondamentale per preservare le risorse di acqua potabile, rispondere alle sfide climatiche e garantire una gestione sostenibile dell’acqua. Incoraggiando progetti innovativi e allentando alcuni vincoli, la Francia può diventare leader nella gestione responsabile di questa risorsa vitale.
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