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contattata dalla Commissione nazionale per il dibattito pubblico per il progetto di un impianto di conversione del nichel e del cobalto vicino a Bordeaux

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È una richiesta forte da parte delle associazioni di tutela dell'ambiente e del collettivo Alerte Seveso Bordeaux Métropole. La società EMME (Electro Mobility Materials Europe) ha deciso di sottoporre un “deferimento volontario” alla Commissione Nazionale di Dibattito Pubblico (CNDP) in merito al suo progetto di impianto di conversione del nichel e cobalto per la mobilità elettrica, previsto nella zona industriale-portuale di Grattequina, tra Parempuyre e Blanquefort. Questa costruzione solleva preoccupazioni, in particolare per quanto riguarda la gestione delle acque, il possibile inquinamento e le conseguenze in caso di grandi eventi meteorologici.

Se la richiesta verrà validata (difficile immaginare come potrebbe essere altrimenti), si aprirà un'ulteriore pagina di discussione e consultazione. “Questo sviluppo è il risultato sia dei bisogni espressi che di una dotazione di investimenti che tende ad aumentare leggermente”, spiega Henri Biscarrat, responsabile del progetto per la Francia. Sapendo che i progetti industriali superiori a 300 milioni di euro – EMME inizialmente era vicino a questa soglia – sono soggetti a deferimento obbligatorio. In questo caso Antonin Beurrier, amministratore delegato di EMME, sarà ascoltato dalla commissione il 4 dicembre.

Studio sismico

“Questo tempo verrà utilizzato per continuare ad esplorare il nostro dossier e chiarire alcuni punti sollevati. Ci siamo quindi impegnati a realizzare uno studio sismico per valutare l’impatto di un possibile terremoto sui nostri edifici e sui nostri impianti, anche se ci troviamo in una zona a basso rischio”, spiega Henri Biscarrat.

La CNDP, organismo indipendente, dovrà definire la forma e le modalità della consultazione, nominare un garante che garantirà la trasparenza e l'informazione del pubblico.

Tale rinvio dovrebbe avere l'effetto di posticipare il calendario di costruzione del complesso industriale. La domanda di permesso di costruire doveva essere presentata a novembre. EMME stima in sei mesi il probabile ritardo, che porterebbe all’apertura dello stabilimento non più a giugno 2027 bensì all’inizio del 2028.

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