Jean-Luc Mélenchon invita a mobilitare coloro che vogliono aderire al programma di La France insoumise (LFI), in caso di elezioni presidenziali anticipate da lui auspicate.
“Siamo favorevoli ad una candidatura congiunta. Ce lo siamo detti dieci volte, in base al programma. E visto che andiamo avanti con il programma, beh, chi vuole venga, è il benvenuto”lanciato durante un discorso agli attivisti a Parigi, venerdì 29 novembre, il leader della LFI che chiede le dimissioni del presidente Emmanuel Macron.
“Lo abbiamo capito (…) il Partito Comunista non ci vuole più, abbiamo capito che la destra del Partito Socialista non ci vuole più [de nous] e ci rifiutiamo di andare per la nostra strada con persone che ci insultano lungo la strada”ha aggiunto. Il leader, già tre volte candidato alle presidenziali, ha proposto a “offerta federale” ha “quelli che vogliono” unisciti a LFI a “presentare una candidatura congiunta per le elezioni presidenziali”.
“La farsa che consiste nel presentarsi ad ogni elezione per conquistare collegi elettorali e sminuire il programma è finita”ha avvertito.
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Disaccordo sulla strategia da seguire
Queste dichiarazioni arrivano in un momento in cui sul governo Barnier incombe la minaccia della censura, ma i vari partiti di sinistra non sembrano concordare sulla direzione da seguire. La LFI critica i socialisti per aver voluto avvicinarsi al campo presidenziale, seppellendo così il Nuovo Fronte Popolare.
Domenica il leader dei deputati socialisti Boris Vallaud ha invocato il dialogo tra tutti i partiti, ad eccezione del Raggruppamento Nazionale, per “sollevare la questione delle condizioni di non censura”il che implicherebbe necessariamente dei compromessi. Alla fine di ottobre, il capo del Partito comunista, Fabien Roussel, che a giugno aveva perso il suo seggio di deputato per il Nord, sosteneva che se si fosse ricandidato, “non sarebbe in un’alleanza con LFI”.
Le varie candidature della sinistra durante le elezioni presidenziali del 2022 avevano ridotto le possibilità di Jean-Luc Mélenchon di raggiungere il secondo turno delle elezioni presidenziali.
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