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Dall'inizio dell'anno l'ente pubblico impegnato nella tutela dell'ambiente è nel mirino dei sindacati agricoli. Grazie a dati inediti, “Libération” identifica i luoghi di queste operazioni e ne dettaglia la natura. Sono state presentate una quarantina di denunce.
Fuoriuscite di paglia, letame, rifiuti, pneumatici, sassi, filo spinato, pannolini sporchi o addirittura carcasse di cinghiali; banner agenti fiscali di “fascisti”, “parassiti”, «cow-boys», “parassiti” ; veicoli di servizio danneggiati o imballati; saldatura di un cancello, lancio di uova, ingressi murati… Secondo le nostre informazioni, dall'inizio dell'anno, una cinquantina di azioni dei sindacati agricoli hanno preso di mira le sedi dipartimentali dell'Ufficio francese della biodiversità (OFB). Per la prima volta, Liberazione stabilisce la mappa delle numerose operazioni effettuate in tutta la Francia continentale. A volte, colpiscono più volte gli stessi siti: quattro volte per Noidans-lès-Vesoul (Haute-Saône), tre per Poitiers (Vienne) e Montbrison (Loira), e due per Digione (Côte-d'Or), Montauban ( Tarn-et-Garonne), Blois (Loir-et-Cher) e Guéret (Creuse).
In totale, dall'inizio dell'anno sono state presentate una quarantina di denunce per danni ai locali e aggressioni contro gli agenti dell'OFB. Questo istituto pubblico dedicato alla protezione e al ripristino della natura,
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