Pubblicato il 29 novembre 2024 alle 21:45 / Modificato il 29 novembre 2024 alle 21:46
3 minuti. lettura
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Ariana ancora una volta esce “dalle sue riserve” per esporre la sua collezione di vetrate.
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Dal 1140 al 2007, duecento pezzi raccontano la storia delle vetrate
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In mostra, la vetrata Escalade, un misterioso pezzo del patrimonio.
Su uno sfondo blu bordato di rosso, un angelo con ali verdi e dorate, un’aureola verde, capelli biondi e un vestito bianco, tiene in equilibrio un turibolo. Il cerchio in cui si inserisce, il suo volto, il suo corpo, la nuvola su cui poggia, sono traslucidi. Questo angelo che trasporta la luce è una vetrata, realizzata intorno al 1250 nella regione parigina. Prima di entrare nella collezione di Gustave Revilliod, fondatore del Museo Ariana, alla fine del XIX secolo, adornava il rosone nord della cattedrale Notre-Dame de Paris.
Oggi possiamo vedere questo angelo tra 200 vetrate delle collezioni della città di Ginevra. Opere in vetro di tutte le epoche – il pezzo più antico risale al 1140, il più recente del 2007 – appaiono, retroilluminate, nell’oscurità dei sotterranei a volta, simili a cripte, del Museo Ariana.
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