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La Francia è in rosso e gli ex primi ministri spendono sempre di più: “Non è coerente”

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Maxim T'sjoen

Pubblicato il

27 novembre 2024 alle 10:40

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“È attraverso i simboli che facciamo le politiche”. Il deputato (Les Républicains) del Giura Marie-Christine Dalloz ha consegnato, giovedì 21 novembre 2024, un rapporto sulla direzione dell’azione del governo.

Al centro di questo documento, Marie-Christine Dalloz sottolinea le spese degli ex premier ministri, avendo è balzato dell’11% tra il 2022 e il 2023. Si va dal singolo al doppio a seconda dei Primi Ministri interessati.

Si ricorda che il decreto n. 2019-973 del 20 settembre 2019 prevede che lo Stato metta a disposizione degli ex inquilini di Matignon (su loro richiesta) un veicolo aziendale con autista, nonché un agente per un segretariato speciale per un periodo di 10 anni.

Marie-Christine Dalloz, deputata della seconda circoscrizione elettorale del Giura. (©Monique Henriet / La Voix du Jura)

“Una somma colossale”

Marie-Christine Dalloz invita gli ex primi ministri ad essere “più misurati nelle loro spese”. Per il deputato del Giura, su richiesta di -questo aumento dell'11% dei crediti rappresenta infatti “una somma colossale”.

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Infatti, il budget assegnato agli ex primi ministri è aumentato da 1,28 milioni di euro nel 2022 a 1,42 milioni di euro nel 2023. Non abbiamo i dati per il 2024.

Rispetto alla richiesta del governo di ridurre il deficit di 60 miliardi di euro, si potrebbe essere tentati di dire che è una pagliacciata. Ma non per Marie-Christine Dalloz, che lo vede come un “simbolo”.

Ad un certo punto rappresentavano la Francia. Tutti devono essere preoccupati per la deriva di bilancio che stiamo vivendo oggi. Non possiamo chiedere ai pensionati, alle imprese, ai dipendenti di fare uno sforzo se non lo chiediamo noi a fare uno sforzo.

Marie-Christine Dalloz
Deputato al Parlamento nella seconda circoscrizione elettorale del Giura

Il deputato del Giura non trova “coerente utilizzare il denaro pubblico per scopi personali”, soprattutto perché “alcune persone viaggiano molto.

A riprova dell'importanza dell'argomento, Michel Barnier ne ha parlato nella sua intervista TF1 questo martedì 26 novembre.

Penso che possiamo apportare miglioramenti allo stile di vita dello stato, essere più sobri, essere più semplici. Penso di chiedere agli ex primi ministri di fare uno sforzo per ridurre le operazioni.

Michel Barnier

Quali ex primi ministri spendono di più?

Quando guardiamo più da vicino le cifre, ci rendiamo conto che nel 2023, ex primi ministri i più spendaccioni sono, nell'ordine: Bernard Cazeneuve (201.387 euro), Dominique de Villepin (197.539 euro), Jean-Pierre Raffarin (167.467 euro), Lionel Jospin (162.012 euro) e Édith Cresson (154.730 euro).

Se l'infografica non viene visualizzata, clicca qui. Élisabeth Borne e Gabriel Attal non sono inclusi nei conti, poiché i dati terminano il 31 dicembre 2023.

Notare che, Le spese per il personale di Manuel Valls esploderanno tra il 2022 e il 2023passando da 31.875 euro a 133.960 euro.

Infine, Laurent Fabius, presidente del Consiglio costituzionale e Edouard Philippe, sindaco di Le Havre, non sono interessati da queste spese. I benefici non si applicano agli ex primi ministri che dispongono di un veicolo aziendale per l’esercizio di un mandato parlamentare, di un mandato di eletto locale o di una funzione pubblica, idem per la segreteria.

Cifre incomplete

Lo ricorda Marie-Christine Dalloz - che il esigenze di protezione di questi ex primi ministri non sono presi in considerazione nel bilancio della direzione dell'azione governativa, ma in quello del ministro dell'Interno.

Non disponiamo quindi di tutte le cifre di quanto costano gli ex inquilini di Matignon.

Queste misure di protezione sono concesse con decisione del Ministro dell'Interno secondo una tradizione repubblicana non scritta che prevede la protezione, senza limiti di tempo, degli ex Presidenti della Repubblica, degli ex Primi Ministri e degli ex Ministri dell'Interno.

Rapporto sulla direzione dell'azione del governo

E gli ex Presidenti in tutto questo?

IL ex presidenti hanno diritto alle cure anche dopo il mandato. Oggi sono preoccupati François Hollande e Nicolas Sarkozy, perché gli unici ancora vivi.

Le spese di questi due ex avversari politici ammontano a 1,32 milioni di euro nel 2023 rispetto a 1,39 milioni di euro nel 2022. Oppure -5,4% in un anno. Nel dettaglio, Nicolas Sarkozy spende 718.450 euro (stabile rispetto al 2022) e François Hollande 598.714 euro (in calo dell’11% rispetto al 2022).

Marie-Christine Dalloz invita i due ex presidenti a continuare a “ridurre le loro spese, mantenendo gli importi impegnati elevati”. Una cifra logica considerando i servizi messi a loro disposizione.

Come promemoria: Ssette dipendenti, poi tre dopo cinque anni, Dlocali arredati e attrezzatiil cui affitto, spese e spese generali sono a carico dello Stato, lUN coprire le spese di accoglienza e di viaggioper sé e per un collega nell'ambito delle attività legate alla propria funzione.

Chi transita all'Eliseo ha diritto anche ad un veicolo con autista. Ma queste spese rientrano nel bilancio del Viminale, tra le spese legate alla loro sicurezza.

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