Una settimana dopo il loro colpo sul Ponte d'Europa e davanti alla prefettura di Avignone, gli agricoltori del Vaucluse si mobilitano oggi a partire dalle 8.00. Il loro punto d'incontro: la Maison de l'agriculture dell'Agroparc da dove inizieranno un corteo con i loro trattori diretto alla città amministrativa proprio nel centro della città… attraverso la strada per Marsiglia.
Poco più di una settimana fa (lunedì 18 novembre), era già una giornata di mobilitazione per gli agricoltori del Vaucluse che avevano risposto in gran numero all'appello della FDSEA del Vaucluse e dei Giovani Agricoltori del Vaucluse (JA 84). Blocco parziale del Pont de l'Europe, piantando sul terreno, davanti al ponte di Avignone, varie colture con il messaggio “La nostra fine sarà la vostra fame” prima di un incontro con il prefetto. La giornata trascorse in un'atmosfera piuttosto bonaria.
« Vi aspettiamo numerosi con cassonetti, trattoriSemprenel rispetto delle cose e delle persone ». Gli organizzatori della manifestazione sui social network. Sembra che siano stati ascoltati…
Oggi sono gli stessi: JA 84 e FDSEA – che invitano all'azione. In un comunicato stampa diffuso sui social network, il presidente dei Giovani Agricoltori del Vaucluse, Jordan Charransol, invita i giovani a incontrarsi nuovamente a partire dall'8 ore presso la Maison de l’Agriculture dell’Agroparc.
Con lo slogan, amministrazioni bersaglioagenzie e servizi statali che simboleggiano gli eccessivi vincoli e l'eccessiva regolamentazione a cui sono confrontati.
Soprattutto da quando a queste richieste si aggiunge la prevista firma del Mercosur, il trattato di libero scambio tra l’Europa e diversi paesi sudamericani. Le dichiarazioni pronunciate ieri al riguardo dal ministro dell'Agricoltura Annie Genevard (la Francia è contraria a questo trattato) non sono bastate, a quanto pare, a rassicurarli.
Gli agricoltori vogliono misure rapide e concrete
La settimana scorsa, dopo essere stato ricevuto dal prefetto, il portavoce degli agricoltori Sylvain Bernard, segretario generale della FDSEA, si è dichiarato deluso, dichiarando: “ Ci aspettiamo di più », esigentemisure rapide e concrete per uscire dalla crisi agricola, in particolare per quanto riguarda il livello di remunerazione considerato troppo basso e la concorrenza straniera descritta come sleale.
Dieci giorni dopo, le loro richieste sono le stesse: aiuti finanziari per sostenere gli agricoltori in difficoltà, semplificazione amministrativa e mancata ratifica del trattato di libero scambio Mercosur.
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