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“I pazienti devono essere al sicuro”

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TRossa di emergenza non conforme, assenza di un lettore di carte bancarie per i pagamenti e… mancata presentazione della prova dell'autorizzazione prefettizia per esercitare la professione: un taxi controllato mercoledì 20 novembre, a Tarnos, dallo Squadrone dipartimentale della sicurezza stradale (EDSR ), uscito con una multa, con l'impianto di illuminazione sul tetto spento e coperto da una cappa.

“Finché non ha l’autorizzazione prefettizia, non è autorizzato a guidare. Non siamo in grado di verificare, in sintesi, che abbia la sua 'licenza di taxi'”, spiega Dimitri Aggoun, aiutante dell'EDSR, un'unità di gendarmeria che lotta contro l'insicurezza stradale. Questo conducente “ha commesso tre reati che un taxista professionista non può ignorare”, continua il gendarme di Mont-de-Marsan.

“Se vogliono fornire il trasporto sanitario, devono rispettare le normative CPAM”

Nel corso dell'operazione effettuata la mattina di mercoledì 20 novembre alla rotonda del Garros, sempre a Tarnos, cinque dei sette taxi controllati presentavano carenze nel sistema di kit di pronto soccorso nonostante fossero approvati dal Fondo di Assicurazione Primaria contro le malattie (CPAM). per trasportare i pazienti. Nelle Lande, molti taxi operano anche con un'assicurazione sanitaria, i viaggi medici rappresentano una parte importante dei loro viaggi. “Se vogliono garantire il trasporto sanitario, devono rispettare le norme CPAM”, implora il gendarme.

Quel giorno furono controllate anche le ambulanze. Devono inoltre fornire documenti giustificativi e materiali di emergenza. Mercoledì era presente anche un ispettore dipartimentale dell'Azienda sanitaria regionale (Ars) per verificare “la qualità dei trasporti”. La questione è vitale. “I pazienti devono essere al sicuro” durante questo trasporto finanziato dall’assicurazione sanitaria.


Durante l'ispezione di un'ambulanza da parte di un ispettore dell'Agenzia sanitaria regionale.

Isabelle Louvier/SO

Positivi per la cannabis

I gendarmi potrebbero anche essere “richiesti di effettuare test alcolemici e antidroga”, aggiunge l'ispettore dell'Ars. Perché per quanto improbabile possa sembrare, i controlli hanno già rivelato comportamenti criminali da parte di autisti di ambulanze o tassisti.

Ultimo esempio: domenica 3 novembre, soldati della brigata motorizzata Saint-Sever hanno intercettato un autista di ambulanza che guidava a 138 km/h su una strada a traffico limitato. Il professionista, che trasportava un paziente, era anche lui sotto l'influenza di stupefacenti, in questo caso cannabis, con la particolarità di trovarsi in una posizione di recidiva legale per essere stato condannato per atti simili nel 2023. A Narrosse, a Grand Dax, si tratta dell'autista di un “taxi autorizzato con un paziente su prescrizione medica di trasporto” recentemente risultato positivo alla cannabis.

Nel corso dell'operazione effettuata mercoledì a Tarnos, sulle quattro ambulanze leggere sanitarie, non è stata rilevata alcuna infrazione. La copertura mediatica di questo intervento, effettuato ovviamente su trasporti di linea non urgenti, serve da monito: nessun conducente è al sicuro dai controlli.

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