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I partiti centristi si uniscono e chiedono “un’ampia coalizione”

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Dopo il fallimento delle elezioni municipali e metropolitane del 2020, Rinascimento, Orizzonti, MoDem e Partito Radicale hanno annunciato la loro unione per costituire la “più ampia coalizione contro le squadre del Nuovo Fronte Popolare”..

Partiti in ordine sparso nel 2020, i partiti centristi di Lione hanno annunciato a metà della scorsa settimana la loro confluenza per le elezioni municipali e metropolitane del 2026. Rinascimento (il partito presidenziale), Orizzonti, MoDem e il Partito Radicale hanno raggiunto un accordo accordo da cercare di formare “un’ampia coalizione di fronte alle squadre del Nuovo Fronte Popolare”. “Una vittoria a Lione e nella metropoli non può essere ottenuta senza questa coalizione”hanno aggiunto i quattro partiti politici in una dichiarazione congiunta chiedendo “altre forze cittadine e repubblicane” per partecipare a questo incontro.

Dimentica il 2020

La storia del partito presidenziale di Lione è strettamente legata a quella di Gérard Collomb. Qualificato come il primo dei macronisti, ha poi incluso la maggior parte dei tenori del PS locale nell'avventura LREM del 2017. Ma la sua maggioranza – e con essa il partito presidenziale – è stata dilaniata durante le elezioni comunali del 2020 tra l'ex sindaco e quelli che aveva nominato alla guida della città e della metropoli, Georges Képénékian e David Kimelfeld al momento della sua partenza per Beauvau, nel 2017. L'alleanza di secondo turno, negoziata da Gérard Collomb e Laurent Wauquiez, aveva completato questa scissione, LREM ha addirittura ritirato la sua candidatura, e aveva favorito la coalizione di sinistra ed ecologisti, che si era impadronita di entrambe le comunità.

Un episodio che il blocco centrale del Lione ora spera di lasciarsi alle spalle. “Cerchiamo di riunire un gruppo più numeroso possibile, perché è il DNA del Lione. Questo è ciò che ha costruito Gérard Collomb, la maggioranza dei quali andava dai comunisti ai Sarkozysti. Invitiamo la sinistra sincera, che non si riconosce negli accordi con La insoumise, ad unirsi, ma anche la destra ragionevole, che non ha ambiguità con la RN.precisa Sarah Peillon, presidente del partito Rinascimentale del Rodano.

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Verso un accordo con LR?

Resta da vedere se un accordo con LR sarà possibile dopo il fallimento del 2020. “Non ci sono discussioni ma parliamo tra noi nelle nostre posizioni di funzionari eletticontinua Sarah Peillon. La questione è lavorare e riunirsi al più presto sia a destra che a sinistra. Vogliamo evitare questo 1+1 che non fa due come quello del 2020”. A Lione, e in misura minore nel continente, i risultati delle ultime elezioni nazionali hanno rafforzato il radicamento locale della maggioranza ambientalista. Questa base, a meno che non sia divisa, difficilmente l’opposizione potrà romperla senza una coalizione di tutte le sue componenti.

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