Sua Maestà il Re Mohammed VI ha da tempo elogiato questo progetto per il suo potenziale di beneficio alle popolazioni africane e di contributo allo sviluppo del continente.
Si prevede che il Marocco lancerà gare d’appalto per le fasi iniziali del gasdotto Nigeria-Marocco nel 2025.
Il media Asharq Al-Awsat ha affermato che questi nuovi progressi fanno parte del Piano d’azione 2025 dell’Ufficio nazionale degli idrocarburi e delle miniere (ONHYM), aggiungendo che le gare d’appalto copriranno le sezioni del gasdotto situate in Marocco.
La prima fase del progetto comprenderà Marocco, Mauritania e Senegal. Ulteriori accordi per il trasporto del gas verranno firmati l’anno prossimo, secondo i media.
“Verrà creata una società privata per gestire la costruzione, il funzionamento e la manutenzione del progetto”, ha detto *Asharq*, citando un documento relativo al progetto visionato dai media.
Si prevede che il gasdotto, lungo 5.600 chilometri, attraverserà 16 paesi, la maggior parte dei quali si trova lungo la costa atlantica.
Sarà anche collegato al gasdotto Marocco-Europa e alla rete del gas europea, hanno riferito i media, aggiungendo che il gasdotto andrà a beneficio non solo dell’Africa, ma anche dell’Europa.
Questo progetto è considerato un’importante iniziativa, che illustra l’impegno del Marocco a sostegno dell’integrazione economica e dello sviluppo in Africa.
“È un progetto di pace, integrazione economica africana e co-sviluppo: un progetto per le generazioni presenti e future”, ha affermato Sua Maestà in un discorso nel 2022.
Si prevede che il gasdotto porterà benefici a più di 340 milioni di persone, con il Marocco che ospiterà 1.672 chilometri del percorso.
Diversi paesi hanno già firmato accordi con il Marocco, sostenendo il progetto.
Nel giugno dello scorso anno, l’ONHYM ha firmato quattro Memorandum of Understanding (MoU) con la Nigerian National Petroleum Company Limited (NNPC) e operatori petroliferi di quattro paesi: Repubblica di Guinea, Liberia, Benin e Costa d’Avorio.
Lo scorso anno anche altri paesi hanno firmato memorandum d’intesa con Marocco e Nigeria, tra cui Mauritania, Senegal, Gambia, Guinea-Bissau, Sierra Leone e Ghana.
Questi accordi riflettono l’impegno comune dei paesi firmatari per la realizzazione di questo progetto strategico.
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