La Confédération Paysanne si mobilita a favore degli allevatori dell'Isère. L'unione agricola ha presentato giovedì 21 novembre una mozione alla Camera dell'Agricoltura dell'Isère una mozione volta a sostenere più rapidamente gli allevatori duramente colpiti dalla febbre catarrale dallo scorso agosto. Un'epidemia che causò danni enormi nel reparto; il sindacato stima che delle 1.200 aziende agricole del dipartimento ne siano state colpite un migliaio, con perdite tra il 30 e il 40% del bestiame.
“Una mozione necessaria”
Maud Charat è un'allevatrice di bovini e caprini di Saint-Aupre, vicino a Voiron, e rappresentante del sindacato dell'Isère. Per lei questa mozione serve a tutelare il più possibile gli allevatori che hanno subito questo danno. “L’idea è quella di richiedere un pagamento forfettario anticipato, pagabile nella prima metà del 2025” spiega. Per l'allevatore questa mozione mira anche a richiedere un vero e proprio lavoro di ricerca. “Un lavoro di ricerca sui culicoides, per capire come funziona questa malattia, come si trasmette” conclude.
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Vincent Gilbert alleva pecore, capre, polli e maiali a Saint-Pierre de Chartreuse. Ha perso 65 pecore e agnelli, su 240 animali. Per lui questa perdita ammonta a circa 35.000 euro. Si evidenzia che la vaccinazione potrà limitare i danni. Tuttavia, non la sostiene.
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“La parola d’ordine è vaccinare a tutti i costi, ma ci sono molte situazioni in cui non possiamo vaccinare.“dichiara.”Non dobbiamo vaccinare gli animali in cova, né quelli malati o in calore.” conclude. La Confédération Paysanne spera che le richieste possano raggiungere il Ministero dell'Agricoltura abbastanza rapidamente, entro la fine del primo trimestre del 2025.
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