Mentre i Blues attraversano la fine dell'anno saltando da una polemica all'altra, senza che il loro capitano Kylian Mbappé impantanato in vicende extra-sportive riescano comunque a uscire primi nel proprio girone della Società delle Nazioni, è tempo di bilanci. E in particolare per Philippe Diallo, il presidente del FFF – candidato alla successione a metà dicembre – invitato mercoledì sera sul set di La Chaîne L'Équipe.
Tra i tanti temi dibattuti c’è stato ovviamente quello costantemente acceso attorno a Mbappé. L'ex parigino è stato prima esonerato dal raduno di ottobre a causa di un presunto infortunio che non gli ha impedito di giocare due giorni dopo l'annuncio della lista con il Real Madrid, poi non è stato convocato da Didier Deschamps a novembre.
“Ho parlato con (Kylian Mbappé) durante l'Euro”, dice. Poi ci sono stati tanti contatti, Didier è andato a Madrid per incontrarlo e mi è sembrato naturale far parlare l'allenatore con il giocatore. Che mi ha riferito delle discussioni avute fino alla decisione presa per l'ultimo incontro. »
Per lui non c’è “nessun problema” tra Mbappé e Deschamps, che secondo lui ha giustificato la sua scelta durante il rally. “Oggi Kylian vive un periodo sportivo delicato. È uno dei migliori giocatori del mondo e, quando è il miglior giocatore del mondo, è una risorsa insostituibile per la squadra francese. Il mio unico desiderio è che diventi di nuovo quello che è e che si unisca a noi a marzo al prossimo incontro (ndr: per i quarti di finale della Società delle Nazioni) per portarci tutto ciò che ha già portato alla squadra francese. »
Philippe Diallo ha parlato anche dello status di Didier Deschamps, oggetto di tante critiche nel 2024, sia sulle sue scelte ma anche sul gioco prodotto dai Blues. Dopo aver ricordato che “DD”, in carica dal 2012, aveva “raggiunto l'obiettivo” che gli era stato prefissato agli Europei, ovvero raggiungere le semifinali, Diallo ha difeso il suo allenatore: “Talvolta trovo eccessivo, strano, che dato ciò che riesce, vogliamo necessariamente romperlo. »
“A volte manca il riconoscimento per ciò che è stato realizzato”, ritiene il presidente della federazione. Che racconta: “Dopo l'Europeo gli ho chiesto se fosse esaurito, fisicamente, mentalmente, dopo 10 anni alla guida dei Blues. Mi ha chiesto qualche giorno di riflessione, di riposo mentale, è tornato dicendo: Sono in ottima forma. »
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