ArcelorMittal, il secondo produttore di acciaio al mondo, ha annunciato l'intenzione di chiudere due siti in Francia, a Reims e Denain, citando un calo significativo dell'attività nei settori industriale e automobilistico. Questa decisione potrebbe portare all'eliminazione di 130 posti, scatenando una forte reazione da parte di sindacati e dipendenti.
Situazione economica tesa per ArcelorMittal
In un comunicato stampa pubblicato questa settimana, ArcelorMittal ha presentato un progetto di riorganizzazione della sua controllata “ArcelorMittal Service Centers”, specializzata nel commercio all'ingrosso di metalli e minerali. L'azienda ha spiegato che si trova ad affrontare un calo di attività tra i suoi clienti industriali, in particolare nel settore automobilistico, un fenomeno che si è intensificato negli ultimi mesi.
Il sito di Denain, situato al Nord, e quello di Reims, nella Marna, sono direttamente interessati da questa ristrutturazione. A Denain verrebbero colpiti una trentina di posti di lavoro, mentre a Reims potrebbero scomparire un centinaio di posti di lavoro.
David Blaise, delegato sindacale centrale della CGT, ha denunciato una decisione presa senza preavviso: “ Sapevamo bene cosa sarebbe successo nel settore automobilistico, ma non è stato fatto nulla per diversificare le attività. » Secondo lui, questa chiusura rientra in una logica di competitività a scapito dei dipendenti. I sindacati chiedono misure sociali per limitare l’impatto di questa decisione.
Di fronte a questo annuncio, i dipendenti del sito di Denain hanno immediatamente iniziato uno sciopero, e per la prossima settimana sono previste azioni in tutti i siti francesi di ArcelorMittal. L'acciaieria si è impegnata ad avviare trattative con i rappresentanti sindacali per discutere misure di sostegno per i dipendenti interessati.
Una decisione che fa rivivere i ricordi di Florange
Questa ristrutturazione si inserisce in un contesto difficile per l’industria automobilistica europea, che ha registrato 32.000 tagli di posti di lavoro tra i produttori di apparecchiature nella prima metà del 2024. Le ripercussioni si fanno sentire lungo tutta la catena di fornitura, colpendo in particolare i settori dell’acciaio e degli pneumatici . All'inizio di novembre Michelin ha anche annunciato la chiusura di due stabilimenti in Francia, con la conseguente perdita di oltre 1.200 posti di lavoro.
Per Marc Ferracci, Ministro delegato all'Industria, questa situazione riflette gli sconvolgimenti che colpiscono l'industria europea. Pur riconoscendo la necessità di adattarsi a questi cambiamenti, ha ammesso che nei prossimi mesi potrebbero verificarsi altre chiusure.
Questo annuncio risveglia il ricordo doloroso della chiusura degli altiforni di Florange nel 2012, che segnò una svolta nella storia dell'industria siderurgica francese. Con importanti siti a Dunkerque e Fos-sur-Mer, ArcelorMittal rimane un attore chiave nella fornitura di acciaio ai settori automobilistico ed edile, ma la sua presenza in Francia sta diminuendo di fronte alla forte concorrenza internazionale e al rallentamento economico generale.
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