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Il nuovo entusiasmo nucleare non deve abbandonare i rifiuti lungo il percorso

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Pubblicato il 19 novembre 2024 alle 18:44 / Modificato il 19 novembre 2024 alle 19:59

È riduttivo dire che l’energia nucleare sta ritrovando popolarità sia in Svizzera che a livello internazionale. All’improvviso Fukushima sembra lontana. Questa settimana, durante l’annuale Conferenza delle Nazioni Unite sul clima a Baku, il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha ribadito il primato esemplare ottenuto dal nucleare in termini di rispetto del clima, nonché gli enormi sforzi di ricerca per migliorare l’efficienza della tecnologia. Rafael Grossi si è rallegrato che molti paesi, senza centrali nucleari, stiano ora cercando di attrezzarsi, spinti da imperativi climatici e insicurezze legate all’approvvigionamento energetico.
In Svizzera si osserva un’apertura simile: sotto la guida del consigliere federale Albert Rösti, il governo sta finalizzando il dietrofront dopo il voto del 2017. Dovrebbe presentare al Parlamento prima di Natale il suo messaggio volto a consentire la costruzione di nuove centrali nucleari. Allo stesso tempo, l’iniziativa popolare “Stop al blackout” continua ad avanzare.

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