Nell'ultimo anno, il Centro per il sostegno dei perpetratori di violenza domestica (CPCA) ha assistito 11 uomini, sotto controllo giudiziario o modifica della pena. Il centro per la cura dei delinquenti, gestito dall'Esercito della Salvezza, è passato da una capacità ricettiva di 4 a 8 posti. Sul posto gli autori del reato, collocati con decisione del tribunale giudiziario, vengono accompagnati e ricevono un monitoraggio psicologico e sociale. Vengono collocati lì in diverse fasi del procedimento: inizialmente prima della condanna, poi, se necessario, per diversi mesi. Ciò evita che la vittima debba abbandonare la casa coniugale. lAll'autore è inoltre vietato presentarsi presso l'abitazione o contattare la vittima.
Sempre per gli autori di violenza domestica, sono attualmente attivi due corsi nel Territorio di Belfort. Il primo è mirato “delinquenti per la prima volta”, arrestato per atti di bassa intensità e quando non vi è alcuna dipendenza correlata. “Spesso la violenza nasce in un contesto di separazione mal accettata e di difficoltà di comunicazione. La violenza non è necessariamente il comportamento abituale”, ha spiegato il pubblico ministero in un precedente interrogatorio. In questo corso vengono trattati i fondamenti della comunicazione non violenta. Partono anche con indirizzi e accompagnano le persone per aiutarli ad affrontare le situazioni di conflitto. Nei due mesi successivi al tirocinio, gli autori si recano da un rappresentante della Procura per stabilire una valutazione.
Per fatti di maggiore intensità, esiste un altro corso, un corso di responsabilità per la prevenzione e il contrasto alla violenza all'interno della coppia, gestito dal Servizio di integrazione e libertà vigilata carceraria. “L’obiettivo è avere uno stage adeguato alla gravità e poter lavorare su tutti i tipi di situazioni”, ha spiegato. Nel 2024 sono state organizzate dieci sessioni, quasi mensili.
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