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Robert Pantel, il “corvo” di Mendois, condannato in via definitiva per insulto razziale e falso in scrittura privata

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La sezione penale della Corte di cassazione, con sentenza del 22 ottobre 2024, ha respinto il ricorso del padre di Sophie Pantel, attuale deputata della Lozère.

È l'epilogo di un dramma giudiziario durato più di trenta mesi. Robert Pantel, il “corvo” di Mende, autore di una serie di famigerate lettere anonime indirizzate a varie personalità di Mende, ha esaurito ogni via di ricorso dopo il rigetto del suo ricorso da parte della sezione penale della Corte di Cassazione, in una sentenza resa datata 22 ottobre 2024.

Robert Pantel, padre di Sophie Pantel, presidente del consiglio dipartimentale della Lozère all'epoca dei fatti e attuale deputato per l'unica circoscrizione elettorale di questo stesso dipartimento, è stato indagato dai tribunali per insulti razzisti e falsificazione di scritture private.

Riproduzione della lettera del tribunale

“Un ragazzino vendeva schifezze in città, poi all'improvviso è diventato spazzino dell'Antirust, poi direttore dell'Antirust, oggi capo dipartimento del municipio! Sua moglie non è altri che la sorella di Régine (Bourgade, ex primo deputato e ora sindaco di Mende, ndr) ! Per progredire in municipio, vai a trovare Régine!” ha scritto in particolare, nella sua ultima lettera inviata il 18 marzo 2022, “denigrare il sindaco di Mende e varie personalità locali”, come ha ribadito la Corte di Cassazione nella sua sentenza.

Il settantenne aveva anche riprodotto la carta intestata del tribunale di Mende per spaventare il vicino bodybuilder, a cui imputava numerosi fastidi.

Multa sospesa di 1.500 euro

Per questi due fatti, il 2 febbraio 2023, il tribunale penale di Mende lo ha condannato a una multa di 1.500 euro accompagnata da una sospensione totale. Si è pronunciato anche sugli interessi civili, riconoscendo 500 euro di risarcimento danni all'agente comunale (più 800 euro ai sensi dell'articolo 475-1 del codice di procedura penale) e 1.000 euro di danni all'allestitore (più 800 euro ai sensi dell'articolo 475-1 del codice di procedura penale). il codice di procedura penale).

Inizialmente anche Robert Pantel fu accusato di diffamazione. Tuttavia, in primo grado, il suo avvocato del foro di Nîmes, Me Sylvie Josserand (oggi deputata del Rassemblement National per la sesta circoscrizione elettorale del Gard, ndr), aveva ottenuto la fine del procedimento giudiziario per questo reato. Il termine di prescrizione dei fatti, della durata di tre mesi, era stato registrato.

Difesa di Sylvie Josserand

Il pubblico ministero, rappresentato da Vincent Blériot, ex pubblico ministero, ha riconosciuto la propria responsabilità e ha chiesto scusa alle vittime. Ed erano tanti: Aurélie Maillols, consigliera regionale e comunale; Laurent Suau, allora sindaco della città e primo vicepresidente del Dipartimento (attualmente presidente del Dipartimento, ndr); Regina Bourgade; Stéphanie Maurin, consigliera comunale e dirigente dell'Ospedale della Lozère…

Durante questa prima udienza pubblica, l'avvocato Gard ha anche difeso fino alle estreme conseguenze il suo cliente. Per lei il termine “Negrillón” faceva parte del patrimonio della letteratura francese, poiché autori come Gustave Flaubert, Claude Lévi-Strauss ma anche Marcel Pagnol, lo utilizzarono nelle loro opere.

Tensioni tra Laurent Suau e Sophie Pantel

Il 14 dicembre 2023, la Corte d'appello di Nîmes ha confermato la sentenza emessa dal tribunale penale di Mende. Fu all'esito di questa prima sentenza che Robert Pantel presentò ricorso alla Corte di Cassazione.

Nel 2022, il cosiddetto “corvo” aveva particolarmente agitato la politica Landerneau di Mendo e Lozère. Questo episodio aveva notevolmente accentuato le tensioni già molto forti tra Laurent Suau e Sophie Pantel. Quest'ultima aveva persino inviato un'e-mail alla sua ex maggioranza dipartimentale per esprimere il suo punto di vista sulla vicenda Lo ha assicurato in particolare “l’implacabilità” verso la sua persona stava andando “Vai avanti [son] padre che ha sicuramente sbagliato ma che è malato e lontano da quello che era”.

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