Spinti da un'incrollabile solidarietà e da un'incredibile prestazione difensiva, i Blues hanno firmato una partita di riferimento in vista dei Mondiali del 2027.
Quindi ci hanno messo un anno. Un lungo anno per digerire la terribile disillusione della Coppa del Mondo e andare avanti con successo « un successo fondante »dice Antoine Dupont. Ne era consapevole Fabien Galthié, lui che aveva ammesso, dopo il rallentamento del Torneo Sei Nazioni (sconfitta a Marsiglia contro l'Irlanda, pareggi in Scozia e contro l'Italia a Lille) di inizio anno, che i suoi giocatori « non aveva ancora compiuto il lavoro di accettazione e di superamento ». All'inizio degli incontri di novembre, il tecnico aveva fissato il nuovo corso. Questo tour sarebbe il trampolino di lancio verso l'edizione 2027 della Coppa del Mondo, in Australia. E, soprattutto, questo choc contro i ritrovati All Blacks, che si sono presentati allo Stade de France forti dei successi autunnali di Twickenham e Dublino.
Si andava dunque a sapere se la pagina era stata finalmente voltata, se questo XV di Francia rimodellato di un terzo si sarebbe rimesso sulla strada giusta, quella che porta al « l'eccellenza
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