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Martedì 19 novembre, perché è probabile che i municipi di Lot resteranno chiusi?

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Par

Jean-Claude Bonnemère

Pubblicato il

17 novembre 2024 17:43

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La prossima settimana si terrà il Congresso Nazionale dei Sindaci e dei Presidenti degli Intercomunali di Francia (AMF). Per l'occasione è previsto un simbolico incontro dei sindaci, con indosso la sciarpa tricolore Parigi martedì 19 novembre pomeriggiocome segno di protesta.

Chiusura, movimento, scambi?

Jean-Marc Vayssouze-Faure, presidente dell'AMF46, ha invitato il 313 sindaci di Lot e 9 presidenti intercomunali trasmettere questa mobilitazione a livello locale. I Comuni sono incoraggiati a svolgere azioni simboliche, come ad esempio chiusura del municipio martedì pomeriggioaffiggendo una mozione, oppure organizzando uno scambio con i cittadini per sensibilizzare sulle conseguenze di una riduzione delle risorse sulla qualità dei servizi pubblici.

Denunciare il colpo di stato del governo

“Ci rifiutiamo di essere le variabili di aggiustamento del governo”questo è lo slogan dell’AMF rivolto al Governo. I sindaci e gli eletti di Lot denunciano le recenti misure del governo che impongono agli enti locali una riduzione di 5 miliardi di euro, di cui 3 miliardi prelevati direttamente dalle loro entrate. Queste decisioni includono una riduzione del Fondo di compensazione IVA (FCTVA), un congelamento delle dinamiche dell’IVA e un aumento degli oneri sociali per i datori di lavoro territoriali, mettendo a rischio le capacità di investimento, i servizi pubblici e la transizione ecologica.

Criticano le contraddizioni tra i discorsi del governo che sostengono il dialogo e gli atti unilaterali che indeboliscono le comunità locali, pilastro dello sviluppo economico, sociale e ambientale. Queste misure, più severe dei precedenti contratti Cahors, aggravano le difficoltà finanziarie dei dipartimenti e dei comuni. Le associazioni dei sindaci e degli eletti del Lot (AMF46) e l'associazione dei sindaci rurali del Lot (AMRF46) chiedono:

Fermare le prese finanziarie;

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Una revisione delle decisioni per rispettare le realtà locali;

Aprire un dialogo costruttivo con lo Stato.

Mettono in guardia dal rischio di recessione e riaffermano che le comunità sono partner essenziali, non variabili di aggiustamento di bilancio.

La mozione: Rifiutiamo di essere le variabili di aggiustamento del governo

Considerate le recenti misure annunciate dal Governo volte a imporre agli enti locali uno sforzo finanziario di almeno 5 miliardi di euro, di cui 3 miliardi verranno prelevati direttamente dai nostri reali ricavi di gestione;

Considerando che queste misure includono una riduzione del Fondo di compensazione IVA (FCTVA) e un congelamento delle dinamiche dell’IVA, riducendo così le nostre capacità di investimento;

Considerando che le dichiarazioni del Primo Ministro a favore dell'ascolto e del dialogo con le comunità sono in contraddizione con queste decisioni unilaterali di brutalità senza precedenti;

Considerato che queste nuove misure, più severe dei contratti Cahors e delle riduzioni della dotazione operativa complessiva (DGF), penalizzano tutte le comunità in violazione dei principi di equità;

Considerato che il disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale prevede un aumento di 4 punti dei contributi versati dai datori di lavoro territoriali per compensare il deficit del CNRACL, ovvero una spesa di 1,3 miliardi di euro l'anno dal 2025 per arrivare a 5 miliardi nel 2027 ;

Considerando che l’impatto cumulativo di questi drenaggi, accentuato dall’inflazione e dai costi legati alla transizione ecologica, minaccia gli investimenti locali, i servizi pubblici come la sanità o l’istruzione nonché la transizione ecologica;

Considerando che gli oneri normativi, come l'ammortamento delle strade e la regolazione termica degli edifici, aumentano l'onere finanziario per le comunità;

Considerando che gli enti locali svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo economico, sociale e ambientale e che queste misure mettono a repentaglio la capacità dei funzionari eletti di rispondere alle legittime aspettative dei nostri concittadini;

Noi, Associazione dei sindaci e dei funzionari eletti di Lot (AMF46) e Associazione dei sindaci rurali di Lot (AMRF46), dichiariamo:

1. La nostra ferma opposizione a queste misure finanziarie, che dimostrano un reale disprezzo per gli enti locali e gli intercomunali, in prima linea nel garantire i servizi pubblici quotidiani;

2. Il nostro rifiuto di ulteriori tagli alle entrate delle nostre comunità;

3. La nostra denuncia delle palesi contraddizioni tra i discorsi del Governo a favore del dialogo e della consultazione e le azioni che sfociano in decisioni unilaterali con conseguenze drammatiche per l'intero tessuto territoriale francese;

4. La nostra allerta sugli impatti devastanti per i dipartimenti, che saranno asfissiati, aggravando così le difficoltà dei comuni e mettendo in pericolo le politiche pubbliche essenziali;

5. La nostra richiesta per una revisione immediata di queste decisioni, rispettosa delle realtà locali;

6. Il nostro appello alla mobilitazione di tutti i funzionari eletti per ricordare che le comunità sono partner essenziali dello Stato e non bersaglio di tagli al bilancio.

Infine, riaffermiamo che gli enti locali sono i garanti di un servizio pubblico locale, efficiente e adeguato ai bisogni della popolazione. Indebolire il potere d'azione dei comuni e degli intercomunitari, soffocare i dipartimenti significa rischiare una recessione di cui saremo, nostro malgrado, i principali attori.

Per questi motivi, l'Associazione dei sindaci e degli eletti del Lot e l'Associazione dei sindaci rurali del Lot esprimono la loro ferma e categorica opposizione a queste misure e chiedono l'apertura di un dialogo costruttivo.

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