Il Libero ha quindi contattato l’Ocam per cercare di comprendere il peso della minaccia che grava sulla comunità ebraica in Belgio e in Europa, dove di recente sono esplosi episodi di antisemitismo.
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Non paragonabile a “dopo il 7 ottobre”
“Abbiamo ovviamente preso atto delle informazioni diffuse dalla stampa. Ocam resta vigile ed esamina costantemente la situazione. precisa il portavoce dell’Ocam. I commenti apparsi su alcuni media evocano sia una minaccia imminente sia il fatto che il livello di allerta non è stato aumentato. Tuttavia, i servizi di sicurezza lavorano costantemente per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, compresa la comunità ebraica, con analisi continue. Nessuna minaccia viene presa alla leggera. La nostra vigilanza è totale.”
“Se è vero – e purtroppo è così da molto tempo – che le istituzioni ebraiche e israeliane sono regolarmente oggetto di denuncia, diverse misure sono state adottate da molto tempo, mentre altre sono state adottate recentementeaggiunge. Perché le misure vengono adattate in base alle minacce e ai rischi identificati, che possono naturalmente evolversi, in particolare in base agli eventi attuali.”
E ha aggiunto: “Se dopo l’attacco del 7 ottobre alle istituzioni ebraiche e israeliane abbiamo assistito a un’impennata delle notizie, quello a cui assistiamo oggi non è affatto paragonabile. Siamo addirittura su una curva discendente. Ma ciò non cambia il fatto che rimaniamo sempre vigili”.
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“Costantemente in allerta”
Dalla sua parte, il Centro di Crisi che è d’accordo con noi. “Ovviamente siamo a conoscenza delle informazioni divulgate da alcuni media. Queste informazioni sono state condivise con i nostri partner come Ocam, esordisce il portavoce. La situazione globale è tesa, il che significa che siamo costantemente in allerta, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Sono state adottate misure, ma per ovvi motivi di sicurezza non diremo altro. Perché la prima misura è non dire troppo.”
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