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La folla esultava quando Strasburgo fu liberata nel novembre 1944. Il domani sarà pieno di gioia? Come cancellare cinque anni di annessione? Come possiamo ricostruire l’Alsazia e la Mosella e mettere a tacere il dolore di questa regione devastata? Alla presenza di Hubert Schilling, co-direttore. Per raccontare questo secondo ritorno in Francia, dopo quello del 1918, bisogna ricordare la troppo brutale annessione nazista che devastò tutto sul suo cammino e il dramma degli inglobati con la forza nella Wehrmacht, l'ambigua epurazione, il massacro di Oradour-sur-Glane e il processo di Bordeaux del 1953. Dopo la liberazione fu messa in atto una politica di “denazificazione” e “degermanizzazione”. Il dialetto, troppo vicino al tedesco, nemico ereditario, viene umiliato, e il francese diventa “chic”, sconvolgendo il rapporto degli alsaziani e dei mosellani con la loro identità, la loro cultura e la loro lingua. Solo il cabaret satirico e la costruzione europea riescono gradualmente ad aiutare i residenti a riconciliarsi con se stessi. Attraverso i racconti di grandi testimoni, tra cui il designer Tomi Ungerer, e numerosi archivi, rari o inediti.
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