La Tour-de-Peilz: un gigantesco laboratorio allo Swiss Games Museum

Nel cuore della maestosa fortezza medievale del XIII secolo, in questa domenica soleggiata lo Swiss Games Museum trabocca di energia creativa e giocosa. Programmatori, grafici, mediatori culturali e comunicatori perfezionano, prima dell’arrivo dei visitatori, gli ultimi aggiustamenti ai prototipi iniziati due giorni prima. All’esterno, i partecipanti assemblano le loro creazioni godendosi i raggi del sole, mentre nel “Fablab”, il laboratorio di produzione, tagliatori laser e stampanti 3D lavorano instancabilmente per portare a compimento i dettagli tecnici finali.

I cinque gruppi hanno avuto poco più di quarantotto ore per progettare un prototipo, ciascuno rispondendo a un tema specifico: come rendere giocabili i giochi vetrina e come favorire gli scambi tra generazioni grazie ad essi? “Sono impressionato dalla loro creatività e dalla velocità con cui materializzano le loro idee”, afferma entusiasta Selim Krichane, direttore del museo. Ogni angolo dei 700 m² dal castello, dal cortile alle scale a chiocciola, ronza sotto i piedi dei visitatori che vengono a scoprire i prototipi appena ultimati.

Una fucina di idee

Nata in Francia nel 2011 e attiva in Svizzera dal 2014, l’associazione Museomix riunisce una comunità di appassionati di cultura e innovazione che occupano i musei per creare nuovi prototipi di interazioni e mediazione culturale.

“Museomix è una fucina di idee. I musei sono spesso coinvolti in processi lunghi e gerarchici, ed è qui che la nostra comunità interdisciplinare contribuisce a generare un risveglio creativo», spiega Leïla Bouanani, cofondatrice di Museomix Svizzera. Dopo aver fatto tappa al Palais de Rumine nel 2019, l’edizione 2024 affronta una sfida ambiziosa: “Innovazione e ludicizzazione per inventare il museo di domani.”

Promuovere i legami intergenerazionali

Un primo prototipo, chiamato “Gen-Mix”, mira a promuovere gli scambi tra generazioni attraverso giochi emblematici del passato e del presente. Su un tabellone da gioco si trovano fianco a fianco oggetti come la tazza e la pallina, il cubo di Rubik o anche i biglietti del Monopoli.

Uno dopo l’altro, i visitatori girano una ruota e, a seconda del risultato, vanno “all’avventura”, rivivono “le grandi vacanze” o si tuffano in “mondi immaginari”. Il giocatore seleziona quindi il gioco che evoca questo tema e condivide aneddoti. “È fantastico, un gioco per anziani come me!” dice Jean-Marcel, un settantenne mesesenese.

Museo fuori le mura

All’esterno, un altro gruppo affronta una questione cruciale per l’istituzione Boélande, che prevede di chiudere i battenti tra qualche anno per ristrutturare il castello: come mantenere in vita questo museo fuori dalle mura? È accanto al castello, in Place du Four, di fronte al lago scintillante, che il gruppo ha sviluppato il suo prototipo “Out of the box”, partendo da quello esistente.

Sotto i nostri piedi, il terreno è ricoperto da un tabellone a grandezza naturale del gioco “Sbrigati lentamente”. Anche se liberamente accessibile tutto l’anno, poche persone lo avvistano. “Molte persone passano senza capire che c’è un gioco, c’è solo una famiglia locale che ci gioca. Volevamo dargli più visibilità creando dadi di grandi dimensioni, un tappeto da gioco verde brillante e una segnaletica più chiara”, spiega Sami, uno sviluppatore di Lione venuto per l’occasione. Una bambina di 5 anni si diverte a sollevare, alla meglio, pedine quasi più grandi di lei.

“Questi sono prototipi, sicuramente non sono utilizzabili così come sono, ma è uno stimolo di idee che per noi è pazzesco”, si rallegra Selim Krichane. Potremmo collaborare con i partecipanti per sviluppare un prototipo e perpetuarlo all’interno del museo”.

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