Il lupo è scomparso dalla Bretagna 140 anni fa. Ed è sempre a Cloître-Saint-Thégonnec (Finistère), nel cuore del Parco Naturale Regionale dell'Armorique (PNRA), dove dal 1986 si trova il museo del lupo, che l'ultimo canis lupus lupus fu ucciso nel 1884. è anche oggi nelle terre ad esso adiacenti, nella tenuta Ménez-Meur, che due veri lupi europei vivono all'aria aperta, al sicuro.
Grazie alle donazioni di naturalisti e ricercatori nel corso dei decenni, questo museo atipico, particolarmente adatto alle famiglie e alle scuole, che vi gravitano tutto l'anno, possiede la più grande collezione in Francia per raccontare la storia del cane più temuto della storia umanità. “Purtroppo questa paura del lupo è ancora radicata nell'inconscio collettivo”, si rammarica Élisabeth Tachon, mediatrice e facilitatrice del museo. Lei, come i tanti insegnanti che vengono qui con le loro classi, cerca di demistificare questa paura e “rimettere la biodiversità al centro del dibattito”. “Questi sono animali che vengono ancora maltrattati. I lupi hanno attaccato gli esseri umani in contesti storici molto specifici, in particolare periodi di guerra o carestia. Questo è in parte ciò che raccontiamo attraverso la scenografia”, spiega il mediatore.
Attraverso questo spazio espositivo permanente di oltre 400 m², il lupo può essere scoperto in tutte le sue sfaccettature, dalla sua biologia al suo comportamento, dalla sua scomparsa alla sua importanza per la biodiversità, ma anche dal suo immaginario alle sue storie. “La narrazione e i narratori – il museo collabora molto con l’associazione Addes – sono di grande importanza nei nostri eventi durante tutto l’anno e nel nostro spazio permanente”, spiega Élisabeth Tachon. Inoltre, il Museo chiede donazioni per poter filmare tre nuovi racconti che verranno aggiunti alla collezione permanente, nella sala video. «Il progetto costa 27mila euro… e noi siamo solo un museo di educazione popolare», sospira il mediatore. “Presto lanceremo richieste di sovvenzioni e un montepremi online, perché temiamo che non basterà…”
Inoltre, sono appena stati lanciati due concorsi rivolti a tutto il pubblico (scuole comprese): un concorso di racconti sul tema “il branco della steppa” e un concorso di arti visive volto a immaginare un ritratto della propria famiglia trasformata in branco. «Con tanti premi in palio… attorno al lupo, ovviamente», spiega sorridendo Élisabeth Tachon.
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