Speriamo nel pienone. Questo mercoledì 13 novembre gli ospiti della tavola rotonda organizzata al Collège de France dall'economista Philippe Aghion sono, è vero, prestigiosi. Per parlare del futuro della competitività europea, l'ex professore di Harvard ha invitato al suo fianco il “salvatore dell'euro”, ex presidente della Banca Centrale Europea e di breve durata del Consiglio italiano, Mario Draghi che discuterà con… Il presidente della Repubblica Emmanuel Macron.
Il primo è autore di un rapporto che fece scalpore a settembre per mettere in guardia dal declino tecnologico ed economico del Vecchio Continente di fronte a Cina e Stati Uniti. Il secondo, privato della maggior parte dei poteri esecutivi dopo il fallito scioglimento di giugno, vuole dimostrare ai francesi che aveva ragione “la sua storica intuizione strategica” sostenendo il“Indipendenza europea”indichiamo all'Eliseo, confermando la presenza del capo dello Stato in rue Marcelin Berthelot.
Dal palco dell'anfiteatro Marguerite de Navarre, Emmanuel Macron lo ricorderà agli europei “che devono prendere in mano il proprio destino”prevediamo a palazzo. Mentre il governo è impegnato nelle trattative parlamentari per l'adozione del bilancio per il prossimo anno, il presidente della Repubblica si immagina in Pizia perché, secondo un consigliere elisio, “tirare il filo” di uno dei suoi punti di forza: l’Europa.
“Ritorno alle origini”
I suoi team percepiscono questa tavola rotonda come la continuazione del lungo discorso pronunciato il 26 aprile alla Sorbona dal Presidente della Repubblica. “L’Europa può morire”, ha delirato dall'università parigina. “Siamo in pericolo” irrompe nuovamente dalla Germania, il 2 ottobre, a margine del Dialogo Globale di Berlino. “Il mondo è fatto di erbivori e carnivorise decidiamo di restare erbivori, vinceranno i carnivori”sostiene infine da Budapest il 7 novembre, all'indomani dell'elezione di Donald Trump a capo degli Stati Uniti, invocando un rilancio nel Vecchio Continente.
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La presenza di Emmanuel Macron al Collège de France è vista come una “ritorno alle origini”, dall'entourage del Capo dello Stato. Ma durante il colloquio con Mario Draghi, il quarantenne potrebbe, per un attimo, avere le vertigini. Dieci anni prima, l’allora “semplice” Ministro dell’Economia, Emmanuel Macron era spettatore, in questa stessa sala, ad ascoltare, il 1È Ottobre 2015, la lezione inaugurale di Philippe Aghion, neo nominato al Collège de France. Il tempo era quello della conquista del potere.
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