Mentre l’ex presidente ha scelto, dieci giorni prima delle elezioni legislative, di non tornare in Senegal per guidare la campagna della coalizione Taku Walu che lo ha nominato capolista, i raduni di personalità del suo campo verso il potere in carica costituiscono un vero e proprio altalena.
Corrispondenza speciale a Dakar Elvis Diallo
Diverse personalità dell’Alleanza per la Repubblica (APR), tra cui alcune vicine all’ex presidente Macky Sall, hanno scelto di sostenere Pastef, il partito al governo, per le elezioni legislative previste per domenica 17 novembre. Queste manifestazioni, iniziate lo scorso ottobre, hanno poi acquisito slancio da quando l’ex presidente, residente in Marocco, ha deciso di non tornare nel Paese per fare campagna elettorale.
Questo però è quanto previsto, assicurano gli attivisti dell’APR e quelli della coalizione Taku Walu, preoccupati per l’assenza dell’ex presidente.
L’ultimo punto di riferimento è quello di Adji Mbergane Kanouté, nella lista dell’opposizione di Takku Wallu. Ex vicepresidente del gruppo parlamentare Benno Bokk Yakaar, la sua partenza conferma il panico che attanaglia le fila dell’opposizione. A dieci giorni dalle elezioni legislative, lei è infatti la figura più importante del vecchio regime a lasciare la nave dell’opposizione dopo la mobilitazione dell’ex ministro della Giustizia di Macky Sall, Malik Fall. In totale, più di dieci personalità vicine all’ex presidente hanno deciso di sostenere i candidati Pastef per queste elezioni legislative.
Per gli analisti senegalesi si tratta di un segnale di scompiglio. Molti di loro interpretano questi capovolgimenti dell’ultimo minuto come un’implosione del campo dell’ex presidente Macky Sall. “Un’opposizione indebolita, senza una leadership forte e che non riesce a mantenere il suo gregge”, ha giustamente commentato un uomo d’affari ivoriano che vive in Senegal da una decina d’anni.
Il partito di governo preferito
Mentre Macky Sall critica aspramente il duo Sonko-Diomaye sulle colonne del mensile Jeune Afrique, sottolineandone l’immaturità e portando alla ribalta il ricongiungimento tra il suo partito, l’Alleanza per la Repubblica (APR), e il Partito Democratico Senegalese (PDS) ) di Karim Wade e Rewmi dell’ex primo ministro Idrissa Seck, ci si può chiedere se ciò basterà a minacciare Pastef alle urne.
“Il loro tirocinio durerà sette mesi e i senegalesi lo porranno fine, democraticamente”, afferma l’ex portavoce della presidenza, Yoro Dia, in una metafora che critica l’inesperienza dei due capi dell’esecutivo della presidenza. Ma sul terreno, il partito al governo sta conducendo una vigorosa campagna, contando sulla fortissima popolarità di Ousmane Sonko.
Il Primo Ministro del Senegal punta anche sulla visione di sviluppo del Paese per il 2025, presentata poche settimane fa, per ampliare la sua offerta politica in vista delle elezioni legislative. A ciò si aggiunge la tradizione politica del Senegal che consiste solitamente nel legittimare il partito che ha vinto le elezioni presidenziali dandogli la maggioranza necessaria che gli consenta di attuare il suo programma di governo.
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