All'inizio c'è “l'odore della cattedrale in fiamme” che permea le strette vie del quartiere Monnaie di Parigi. Guillaume Bardet ritratto “la luce, il colore del cielo trasformato dal fumo” . Lo scultore e designer delle panchine “Arts Décor” è lì, molto vicino, lunedì 15 aprile 2019. Dietro la finestra della galleria Kreo, in rue Dauphine, sta dando gli ultimi ritocchi alla sua prima grande mostra con un bronzo XXL formato. Una metafora biblica per l'Ultima Cena, l'ultimo pasto di Gesù con gli apostoli. Quando all'improvviso Notre-Dame de Paris prese fuoco.
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L'inaugurazione, avvenuta due giorni dopo il disastro, e questo metallo, solare, potente, inalterabile, la legò alla cattedrale per tutta la vita. Alcuni lo videro come un segno. Egli menziona “un po’ di luce” in lui che lo spingerà, all'inizio del 2023, ad alzare la mano davanti al bando della diocesi di Parigi. E quindi prendi l'inizio del “caccia” la corsa più folle che abbia mai dovuto correre. Per ottenere il Graal, lui “allineamento” e si isola, “sei mesi per » da asceta, nella sua bottega a “Dieulefit”. Sembra che il nome di questo villaggio della Drôme abbia“ha portato fortuna, sorrise. Su cinque candidati fui scelto io. »
“Stoviglie liturgiche”
La città, descritta dal sociologo tedesco Thomas Keller come “un'oasi di pace”è una terra di vasai, ceramisti, “dei Giusti” e rifugio per gli esuli durante la seconda guerra mondiale. Lì impastò, in cera, i modelli dei nuovi arredi liturgici di Notre-Dame. L'ordine monumentale riguarda il completo rinnovamento delle parti danneggiate: altare, battistero, ambone (pulpito), cattedra (sede vescovile) e relative sedi, tabernacolo dove sono custodite le ostie consacrate. Aggiunto ad esso “stoviglie liturgiche”secondo le sue parole, cioè gli oggetti di culto e gli arredi sacri d'oro e d'argento: calice, turibolo e pezzi legati all'ostia (ostensorio di patena, pissidi)….
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