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I trasporti dovrebbero guidare l’elettrificazione in Francia entro il 2035

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Il gruppo pubblico, che vuole generare un totale di circa 150 TWh di domanda aggiuntiva di elettricità in Francia entro il 2035 come parte degli obiettivi di decarbonizzazione del Paese, stima invece che il consumo degli edifici dovrebbe rimanere stabile grazie soprattutto agli sforzi di rinnovamento energetico.

La domanda finale di elettricità in Francia è oggi pari a circa 400 TWh.

EDF ha inoltre comunicato giovedì di aver firmato circa 3.600 contratti di fornitura di elettricità con aziende per un volume di circa 17 TWh all'anno nel quadro della sua nuova politica commerciale, intesa a darle visibilità sui suoi ricavi in ​​un contesto di massicci bisogni di investimenti, ma anche a stabilizzare i prezzi per i suoi clienti.

Le aziende hanno firmato contratti in media per un periodo di 41 mesi dall'inizio dell'anno per circa 17 TWh con scadenza nel 2028 e 9 TWh nel 2029, ha affermato il gruppo.

I contratti a medio e lungo termine rientrano nella politica commerciale messa in atto da EDF per rifornire i propri clienti a partire dal 1° gennaio 2026, data di estinzione dell'attuale regolamentazione denominata Arenh (accesso regolamentato all'elettricità nucleare storica).

Con questa nuova politica, il gruppo desidera anche condividere i propri rischi con i grandi industriali attraverso “contratti per l’allocazione nucleare” (CAPN) sostenuti dalla sua flotta esistente di centrali elettriche.

Il nuovo quadro normativo francese, oggetto di un accordo tra lo Stato e EDF nel novembre 2023, prevede anche la tassazione dei redditi del gruppo a partire da una soglia di prezzo di 78 euro per megawatt – circa l'ora, ma deve ancora essere trascritta in un testo legislativo.

(Segnalazione di Benjamin Mallet, scritta da Kate Entringer, a cura di Blandine Hénault)

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