Dn un contesto globale segnato da diverse crisi sanitarie e geopolitiche, le economie delle nazioni si ritrovano colpite e ciò provoca una crescente pressione sulle finanze pubbliche.
Il Marocco non viene risparmiato e punta su una revisione significativa del suo modello di governance finanziaria pubblica. Nel corso della 16a edizione della Conferenza internazionale sulle finanze pubbliche tenutasi a Rabat sul tema: “Verso una migliore ristrutturazione del modello di governance finanziaria pubblica in Marocco e Francia”, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Nadia Fettah, ha sottolineato l’urgenza di una profonda riforma per affrontare le vulnerabilità strutturali rivelate da crisi come la pandemia di Covid-19, il terremoto di Al Haouz e gli effetti della siccità. Ha affermato che è fondamentale “stabilire una governance più coerente e flessibile”, in grado di rispondere ai rapidi cambiamenti del contesto economico e climatico.
Un viaggio verso la modernizzazione digitale
Per due decenni, il Marocco ha attuato riforme fondamentali per modernizzare la gestione delle finanze pubbliche, in particolare con l’adozione nel 2015 della nuova legge sulla finanza organica, che ha consentito una migliore supervisione degli investimenti pubblici e il controllo delle buste paga. La spesa per gli investimenti è aumentata di 5,2 volte tra il 2001 e il 2023, favorendo progetti in settori essenziali come la sanità, l’istruzione e l’energia.
Allo stesso tempo, l’aumento delle retribuzioni del settore pubblico, che ha visto le retribuzioni moltiplicarsi per 2,9 nello stesso periodo, ha rafforzato la motivazione degli agenti pubblici. Sul fronte fiscale, l’integrazione dei servizi di riscossione e l’adozione del Codice Generale delle Imposte hanno migliorato la riscossione delle entrate fiscali. Inoltre, è stata avviata una politica di modernizzazione digitale, facilitando le procedure finanziarie, mentre la riforma degli appalti pubblici del 2023 ha integrato le dimensioni economica, sociale e ambientale per rafforzare la trasparenza e l’efficienza. Tuttavia, nonostante queste misure, il Regno si trova ad affrontare un deficit di bilancio strutturale.
Secondo la relazione introduttiva presentata da Noereddine Bensouda, economo generale del Regno, questo deficit è alimentato da entrate insufficienti rispetto alle spese di esercizio e di investimento, che provocano un debito pubblico elevato che limita lo spazio di manovra. Raccomanda un’allocazione più razionale delle risorse per evitare la frammentazione delle finanze pubbliche, in particolare rafforzando il coordinamento tra agenzie statali e autorità locali. Inoltre, il potenziale fiscale del paese rimane sottoutilizzato, il che richiede una migliore riscossione delle entrate e una maggiore lotta contro l’evasione fiscale per ridurre il deficit. “Le perdite fiscali compromettono la capacità dello Stato di rispondere ai bisogni urgenti di sostegno alle imprese e ai cittadini”, afferma Nadia Fettah, sostenendo la riforma della tassazione verde, compresa l’introduzione di una tassa sul carbonio, essenziale nel contesto dell’attuale commercio internazionale.
Nello stesso spirito, Bensouda ha insistito sulla necessità di integrare i rischi climatici nella strategia di bilancio. Questo programma comprende progetti di “marcatura del bilancio”, obbligazioni verdi e tassazione ambientale. L’integrazione di questi elementi non solo sosterrà i progetti di sviluppo sostenibile, ma garantirà anche una migliore preparazione agli impatti economici del riscaldamento globale. La ristrutturazione del modello di governance finanziaria pubblica in Marocco si sta rivelando una necessità imperativa di fronte alle crisi e alle sfide globali. Ponendo sostenibilità, efficienza e trasparenza al centro delle sue riforme, il Paese spera di costruire un modello resiliente in grado di soddisfare le esigenze dei suoi cittadini. Per preparare il Marocco alle crisi di domani e garantire un futuro più stabile ed equo, “è essenziale pensare fuori dagli schemi consueti”, ha concluso Fettah.
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